Case Funerarie: strutture in crescita, ma senza la Tanatoprassi non hanno senso!
Chiara Ricciarelli 31/01/2022 0
Boom di Case Funerarie: fenomeno in crescita, soprattutto
nel Nord Italia. Le strutture nascono velocemente, ma,
senza praticare la Tanatoprassi, riescono davvero a
esplicitare l' obiettivo per il quale hanno preso vita? Ossia:
umanizzare e dare dignità alla morte? Come sempre
abbiamo asserito, a nostro avviso, la risposta,
decisamente, è NO!
322 è, ad oggi, il numero di Case Funerarie in Italia. Il trend è
infatti molto diffuso nei paesi anglosassoni e in America, ma
adesso è in rapido sviluppo anche nel nostro Paese.
Concentrate nel Nord, soprattutto in Lombardia, le Case
Funerarie stanno prendendo piede in Italia con una crescita
esponenziale: parlando in parole povere, si potrebbe dire che
“spuntano come funghi”.
La ragione di quest' incremento è presto detta. Ossia il
cambiamento, anche qui, della concezione del rito funebre.
Infatti, per la veglia del caro defunto scomparso, la Casa
Funeraria, luogo accogliente e idoneo, si configura come un'
alternativa alle mura domestiche - dove la famiglia continuerà a
vivere, conservando un ricordo spiacevole dell' evento.
Ma anche soprattutto alla – peggiore – fredda e sterile sala
mortuaria degli ospedali: luogo davvero poco consono a
garantire i bisogni umani di intimità e riservatezza e a poter
esprimere a pieno emozioni e sentimenti dolorosi legati alla
perdita.
Ma la Casa Funeraria senza la pratica della Tanatoprassi è
davvero funzionale? Noi di Tanmagazine abbiamo, da
sempre, asserito di no.
Il concept che è alla base della Casa Funeraria è quello di voler
rappresentare al meglio le volontà, i desideri e i bisogni di
raccoglimento delle famiglie.
I cari familiari, parenti e amici infatti hanno bisogno di tempo per
vegliare sul defunto, ricongiungendosi spiritualmente (sia che
siano credenti che non) col caro scomparso, ricordandolo e
omaggiandolo.
E tutto questo, deve essere fatto in un ambiente idoneo e
adeguato, in grado di custodire e “cullare” fra virgolette la salma
del defunto scomparso, in tutta tranquillità e sicurezza, all'
interno di un' area serena. Un' atmosfera rilassata, tranquilla,
raccolta.
Un momento, insomma, per pregare o per ricordare. Prima dell'
addio definitivo alle spoglie terrene.
Ma i cari congiunti hanno il sacrosanto diritto di conservare un
bellissimo ricordo non solo della struttura e dell' area.
A cosa serve avere a disposizione un'area magnifica, comoda,
confortevole, se la visione del caro defunto è deturpata ed
esteticamente sgradevole?
Purtroppo, il decorso fisiologico della salma non ha misteri:
dopo la morte, il corpo subisce naturalmente una veloce
trasformazione, tutt' altro che piacevole.
La fuoriuscita di liquidi organici e la presenza di vapori
nauseanti dal cadavere del congiunto non sono sicuramente
fenomeni ai quali i cari familiari vorrebbero trovarsi davanti.
Ma è questa la sorte di una salma, che, se non trattata,
possiamo dire sia ai limiti della decenza e della presentabilità
davanti agli occhi delle proprie famiglie e dei propri cari.
E una veglia di questo genere può diventare un buon ricordo?
Come è ovvio rispondere, secondo noi, NO!
Se la Casa Funeraria consente di ampliare la veglia funebre per
più giorni, che almeno questo sia fatto con criterio e al massimo
delle possibilità e potenzialità.
C'è una bella differenza nel presentare una salma non trattata,
piuttosto che invece avere un corpo “curato” con le tecniche all'
avanguardia della Tanatoprassi.
La Tanatoprassi è, infatti, indispensabile per riuscire a sposare
bene l’obiettivo ultimo, della Casa Funeraria, di dare la migliore
dignità alla morte.
La Tanatoprassi, con le cure rivolte alla salma prima delle
esequie - in termini di igiene e di presentazione estetica -, mira
non solo a conservare il corpo il più a lungo possibile in
condizioni di sicurezza, ma anche a trattarlo in modo da
renderlo, esteticamente, il più possibile vicino a rappresentare
un’ immagine serena del defunto.
Solo applicando le tecniche di Tanatoprassi, secondo noi, il
trend di crescita del numero di strutture di Case Funerarie in
Italia può avere una connotazione positiva.
Solo così, infatti, queste riescono a raggiungere bene l' obiettivo
e lo scopo per cui prendono vita: umanizzare e ridare dignità
alla morte, alleggerendone il più possibile, anche per chi resta, i
segni della sofferenza.
Quindi: sì a un luogo idoneo di raccoglimento e veglia, ma
anche sì ad una cura della salma meticolosa, professionale e
attenta!
Potrebbero interessarti anche...
Chiara Ricciarelli 11/11/2020
Toscana e Tanatoprassi: a che punto siamo?
Ne parliamo con La Piramide, Casa Funeraria in Versilia
La tanatoprassi è un trattamento "post-mortem" che si occupa della
conservazione, cura igienica e presentazione estetica del corpo dopo il suo
trapasso: mentre è molto diffusa al Settentrione, in Toscana, ossia nella
Regione che prenderemo in esame per quest' articolo, sembra ancora non
essere ben radicata. Ne parliamo con La Piramide, Casa Funeraria in
Versilia.
In Toscana, viene praticata la tanatoprassi? Fra Case Funerarie e Sale o
Cappelle del Commiato, in Toscana, esistono ad oggi 29 strutture. Per la
maggior parte si tratta di Sale del Commiato, mentre sono 5 le Case Funerarie,
all' interno delle quali, tuttavia, risulta, da una ricerca da noi svolta, che non
vengono praticate particolari tecniche di tanatoprassi.
Questo mese abbiamo intervistato La Piramide, in Versilia, per parlare di
tanatoprassi e di organizzazione del rito funebre all' interno di una Casa
Funeraria. Ci siamo interfacciati con Emanuele Ricci, titolare, e Roberto
Rebughini, direttore delle Onoranze Funebri.
“All' interno della Vs. Casa Funeraria, viene praticata la tecnica della
tanatoprassi?”
Al momento, no. Adottiamo una serie di procedure per garantire e controllare le
condizioni del cadavere durante la sua permanenza all' interno della struttura;
per quanto riguarda invece la conservazione della salma stessa, in questa Casa
Funeraria, non usiamo mettere in pratica tecniche di tanatoprassi.
Ad esempio, cambiamo l' aria all' interno della sala, almeno 7 volte ogni ora.
Inoltre ci occupiamo del controllo dell' umidità e del controllo della salma, della
temperatura corporea e dei movimenti. Qualora si verificasse un evento in
questo senso, la nostra struttura è dotata di appositi dispositivi di allarme e
segnalazione.
Quella che viene chiamata comunemente “imbalsamazione” della salma, o in
termini migliori la sua cura e conservazione, invece, purtroppo, non è una
pratica molto usata qui nella nostra Regione, tanto che in 20 anni che
esercitiamo la nostra professione, ci è capitata una volta sola una richiesta in
questo senso. Ma stiamo parlando di 12 – 13 anni fa.
Attualmente, bisogna ammettere che nessuno dei nostri clienti ci ha manifestato
particolari richieste od esigenze in questo senso. C'è da dire che purtroppo i
tempi sono anche quelli che sono, dove le famiglie, soprattutto quelle di media
“classificazione” sociale, tendono spesso a risparmiare sulla cerimonia funebre,
prediligendo riti minimali.
Prova questa che la tanatoprassi, importante tecnica di cura, conservazione e
trattamento estetico della salma, non è ancora diffusa molto nel nostro Paese, o
quanto meno, praticamente quasi del tutto assente sul nostro territorio toscano.
Tuttavia, sarebbe importante una sensibilizzazione della cultura della nostra
società e dei nostri usi e costumi e tradizioni, per riconoscere l' importanza di
una pratica che è di notevole aiuto, sia dal punto di vista dell' igiene che dal
punto di vista della cura dell' ultima immagine del caro defunto scomparso.
“Come è nata la Vs. Casa Funeraria e cosa la contraddistingue?”
La Casa Funeraria è un luogo di ritiro e di preghiera, dove si respira intimità,
calore umano e sensibilità. Onoranze Funebri La Piramide è un azienda
giovane. Dopo quasi 20 anni nel settore, il titolare Emiliano Ricci, infatti, ha
intrapreso questo percorso 2 anni fa. La nostra è una struttura unica perché è la
sola casa funeraria della Versilia, nata adiacente all' area ospedaliera.
Ci sono, al suo interno, 3 Sale del Commiato ed ogni spazio è personalizzabile
per il proprio credo. Nelle Sale, si trova un monitor 38 pollici, dove
tradizionalmente, viene proiettato il manifesto funebre, ma c'è la possibilità di
mettere anche video o una canzone.
I congiunti e i familiari, così, hanno la possibilità di vegliare il proprio caro per
circa 24 ore, fino ad un massimo di 48, anche se non se ne consiglia il
prolungamento oltre questi tempi, per ovvie ragioni igieniche. Ecco quindi, che,
come dicevamo prima, le tecniche di tanatoprassi verrebbero, in queste
occasioni, davvero in aiuto per prolungare la veglia e per offrire il miglior
ricordo del caro scomparso, garantendone un' immagine quanto più dignitosa
possibile, e cercando di alleviare le sofferenze che è necessario spesso
affrontare nel fine vita.
Gli spazi interni sono molto curati, con arredamenti minimalisti ma efficaci per
trasmettere una sensazione di serenità, di quiete, di intimità e di preghiera.
L' ambiente intorno, poi, è degno di nota. La Casa Funeraria nasce all' interno di
una verde pineta, la struttura ha una bella vetrata che offre uno spazio arioso, le
pareti sono dorate, una diversa dall' altra, a testimonianza delle varie
sfaccettature umane. Ci sono anche alcune lastre di vetro, tutte alte uguali:
questo significa che siamo tutti uguali su questa terra.
Abbiamo un percorso, quello dell' acqua, che simboleggia la nascita, ma anche
il percorso della vita, con un paio di ostacoli e un vortice finale, che riporta all'
origine di tutto, come il ciclo di tute le cose.
Certamente, la Casa funeraria è ben diversa da una più semplice Cappella del
Commiato, dove per legge non si può tenere la salma aperta, e che ospita,
quindi, i cadaveri a cassa chiusa; per non parlare delle strutture ospedaliere,
ben più fredde e “ ostiche”.
“Qual' è lo scopo della Casa Funeraria? Come cambia, in questo senso, il
rapporto con le persone?”
Se vogliamo dirlo in poche parole, la finalità della Casa Funeraria è trasmettere
questo concetto: umanizzare e valorizzare anche un evento così tanto doloroso,
come l' evento morte. La perdita di un caro congiunto è sempre un evento
traumatico e destabilizzante, ma quello che apprezzano i clienti di una Casa
Funeraria è proprio il calore umano. Il personale mantiene un rapporto
particolare con la famiglia: nella Casa Funeraria, si è a contatto con la famiglia
8 - 10 ore durante la veglia funebre, si ha un rapporto giornaliero e quotidiano,
un rapporto continuativo, se vogliamo, e sicuramente tutto ciò è molto diverso
rispetto alle tradizionali attività che si svolgono in un luogo “freddo” come può
essere l' obitorio, dove il personale dell' impresa funebre si occupa delle
semplice attività ordinarie.
Le persone vedono sicuramente il nostro lavoro in modo diverso. Diciamo che
questa differenza si fa sentire molto. Un tempo, e parlo di 20 o 30 anni fa, si
faceva di tutto per poter vegliare il caro congiunto a casa. Adesso le cose però
sono cambiate: spesso e volentieri gli spazi delle mura domestiche sono quelli
che sono e sono mutate anche le esigenze familiari. Ci sono bimbi piccoli...
oppure, parenti che fanno visita a qualsiasi ora. In una Casa Funeraria è un' altra
cosa, l' ambiente è più intimo e raccolto, si ha tempo a disposizione in un
contesto di “tranquillità.”
Certo, si parla di un contesto più sano, anche igienicamente, anche se le
tecniche di tanatoprassi darebbero indubbiamente un nuovo impulso in questo
senso, contribuendo a migliorare il settore e sensibilizzare verso un' ottica
diversa, per porre massima attenzione sulla cura, sull' igiene, sull' estetica per
offrire un' immagine quanto più serena possibile del caro scomparso.
In questo modo, inoltre, si potrebbero, col tempo, correggere anche molte
concezioni. Il rito funebre sta cambiando, e nonostante il tabù e la riluttanza
verso le tematiche della morte siano sempre presenti (ci permettiamo di
segnalare anche una certa mancanza di valori, soprattutto da parte delle nuove
generazioni), il nostro auspicio è sicuramente quello di poter rivalorizzare e
umanizzare, a livello di costumi e di società, di pensieri, e di credi, questa fase
così importante della nostra esistenza.
Redazione TanMagazine 29/03/2021
Ultimo viaggio a zero emissioni? Ecco la Tesla trasformata in carro funebre
Sembra quasi scontato ricordarlo, ma le auto elettriche sono perfette come carro funebre. Devono infatti solitamente percorrere brevi distanze, a volte davanti a cortei, e non avere i gas di scarico è un vantaggio notevole. Uno specialista norvegese ha trasformato questa Tesla Model S, allungando l'auto di 80 cm, modificando gli interni e la carrozzeria, ed ora è in vendita per l'equivalente di 200.000 dollari.
In Norvegia è noto che il settore delle auto elettriche è in piena espansione, in particolare hanno riscosso un grande successo tutti i modelli Tesla attribuendo al paese il titolo di mercato europeo più interessante per la casa automobilistica americana della grande T.
Un successo così importante lascia spazio anche ad una rapida e varia personalizzazione delle auto, il mercato delle quattro ruote elettriche è riuscito a conquistare anche quello delle onoranze funebri: in vendita infatti un carro funebre su base Tesla Model S proposto al prezzo di ben 200.000 $.
Opportunamente ampliato e modificato questa autofunebre elettrica, se ci soffermiamo a pensare, la destinazione d'uso si sposa molto bene con la funzione che dovrà svolgere nei cortei funebri, risultando un'abbinata molto azzeccata:
- Percorrenza di distanze relativamente corte
- Possibili lunghi tempi di ricaricare
- Completamente silenziose
- Zero emissioni
- In grado di procedere anche a velocità molto lente
Il modello in questione è del 2018 ed ha all'attivo solo 1.000 km, è stato realizzato dall'artigiano Jan Erik Naley il quale, oltre a modificare gli interni, ha dovuto allungare l'intera vettura di oltre 80 cm per poter realizzare a dovere tutta la dotazione interna, con il prezzo di 1.999.000 SEK, circa 207.500 $, può sembrare una vettura costosa, ma in realtà è in linea con gli standard del settore, senza contare i costi più bassi di alimentazione.
Sicuramente, in prima battuta, l'originalità del mezzo attira l'attenzione, ma lascia comunque un fondamento di interesse per le caratteristiche azzeccate per il settore al quale è destinato
Sandra Bergamelli 25/02/2023
Codacons: il business dei funerali in Italia vale 3,5 miliardi di euro
Gli abusi nelle camere mortuarie su cui indaga la Procura di Milano rappresentano una goccia nel mare, perché il fenomeno del racket del caro-estinto è diffusissimo negli ospedali italiani. Lo denuncia il Codacons, che da anni lancia l’allarme sulle illegalità da parte delle imprese funebri all’interno dei nosocomi del nostro Paese.
“Il business dei funerali raggiunge in Italia quota 3,5 miliardi di euro annui e vede attive più di 5 mila imprese funebri. Un giro d’affari enorme che fa gola a soggetti senza scrupoli, avvoltoi pronti a pagare profumatamente operatori, infermieri, medici e anche una certa Chiesa Cattolica per avere in tempo reale i nominativi dei deceduti, o a mettere in atto comportamenti illegali per sabotare la concorrenza, sfruttando la situazione di sofferenza e confusione dei parenti dei defunti per offrire servizi funebri a tariffe maggiorate rispetto ai prezzi di mercato”.
In base ai calcoli del Codacons, infatti, i funerali con tangente incorporata costano mediamente il 30% in più rispetto ai costi medi dei servizi funebri. Il Codacons chiede dunque di estendere i controlli in tutti gli ospedali italiani, al fine di stroncare le collusioni tra pompe funebri, infermieri e camere mortuarie, e invita i parenti dei defunti a non accettare mai l’offerta di agenzie che si presentano e offrono servizi senza essere state esplicitamente chiamate. Anche in queste situazioni drammatiche occorre avere il sangue freddo di dire un “no” deciso. Tanmagazine ha deciso di approfondire per fare informazione libera e giusta su un argomento che si sta trasformando in un pericoloso grande inganno del settore.
Nei prossimi numeri vi proporremo una delle storie più sleali e viscide che i così detti grandi imprenditori del settore hanno organizzato contro i veri innovatori del settore funebre italiano.