Fluytan conservante e fissativo innovativo nel settore cimiteriale funerario sanitario

Chiara Ricciarelli 14/12/2022 0

Mentre nei cimiteri il problema della fuoriuscita di liquami cadaverici dalle

tombe o dai fornetti è una questione all’ ordine del giorno, nel settore delle

imprese funebri, il bisogno di trattare una salma per preservarla,

conservandola il più a lungo possibile, è una stringente necessità.

Fluytan è la soluzione a entrambe queste esigenze, nelle sue versioni

commerciale e professionale! Potente rivoluzione nel settore, è l’ alternativa

alla formalina che permette di conservare il cadavere a lungo senza ulteriori

trattamenti.

Nel settore cimiteriale e nel settore funebre, la necessità di conservazione dei cadaveri è

quanto mai un’ urgente necessità.

E questo perché, innanzitutto, nei cimiteri il problema della fuoriuscita di liquami

cadaverici dalle tombe o dai fornetti è una questione all’ ordine del giorno (seppur poco

se ne parli).

Ma anche perché, nel settore funerario, sia con la diffusione del fenomeno delle Case

Funerarie, che all’ interno delle stesse imprese funebri, il bisogno di trattare una salma

per preservarla, conservandola il più a lungo possibile prima che il processo di

decomposizione faccia il suo – inevitabile – corso, non si rifà soltanto a criteri di ordine

igienico - sanitario, ma anche di presentabilità

In un’ottica fiduciosa verso il riconoscimento anche a livello giuridico delle tecniche di

Tanatoprassi, non possiamo ad ogni modo non constatare che una salma non trattata

non può essere adeguatamente presentabile.

Come conservare il cadavere a lungo? Come contrastare la proliferazione di batteri e

funghi, senza che compaiano subito i segni di decomposizione in assenza di sistemi o

ambienti di refrigerazione? Come mantenerne l’ igiene, attenuarne le lividità, ridare una

certa elasticità alla pelle, per “offrire” al cadavere un aspetto quanto più naturale

possibile?

Fluytan è la risposta a tutti questi quesiti!

Si tratta di un fissativo innovativo utilizzabile nel settore cimiteriale e funerario, ma utile

anche a livello “domestico”. Concepito, brevettato da Italtan nelle sue varianti, per

essere utilizzato in Case Funerarie, ospedali e domicili e per sostituire la formalina:

sostanza utilizzata ancora adesso largamente, ma molto tossica, irritante,

potenzialmente cancerogena, e, cosa non di poco conto, dotata di una scarsa efficacia

d’ impiego nel tempo.

Ma quali sono i vantaggi di Fluytan? Tramite svariate sue possibili applicazioni (sopra

cutanea, sotto cutanea, vascolare ecc.) agisce rapidamente, è efficace a lungo e non è

tossico per gli occhi, la pelle e il tratto respiratorio.

Inoltre, è in grado di mantenere e preservare il cadavere, facendo sì che non sia

necessario, successivamente, nessun altro metodo di conservazione e consentendone il

successivo eventuale ulteriore trattamento.

Per comprendere meglio nel dettaglio le caratteristiche del prodotto, dobbiamo

distinguere fra la versione commerciale e la versione professionale, o ad uso esclusivo

 

del Tanatoprattore. Nella prima rientrano Fluytan Topic e Fluytan Neutral, per la seconda

versione, invece parliamo del Fluytan Professional.

 

Fluytan Topic

 

Fluytan Topic è un conservante ad ampio spettro d’azione, ad applicazione topica,

utilizzabile da tutti. Ciò significa che può essere usato sia in ambito domestico, che negli

ospedali, che da parte degli operatori di Tanatoprassi.

Il prodotto migliora e semplifica le operazioni di preparazione del cadavere per la sua

esposizione. La sua applicazione è molto semplice, potendosi realizzare anche all’

interno dell’ abitazione del defunto in presenza dei familiari.

E tutto questo, senza la necessità di nessun altro tipo di mezzo ausiliario, in quanto a

differenza della versione Professional, non ha bisogno di nessuna “formazione

specifica”per essere applicato.

Come si utilizza? Per nebulizzazione (o per applicazione tramite una spugna) su tutto il

corpo e, laddove necessario, sul viso. Poi, spesso, si esegue un massaggio, per favorire

la penetrazione nell’ epidermide. E i risultati?

• Scomparsa del “Rictus Cadaverico”, o la prevenzione della sua comparsa, a

seconda delle tempistiche con cui il prodotto viene applicato.

• Eliminazione dei segni delle ipostasi, in particolare in seguito ad un’applicazione

ripetuta del prodotto.

• Neutralizzazione della flora batterica aerobica, data la sua ampia efficacia contro

batteri e funghi.

• Eliminazione dei cattivi odori causati dalla decomposizione cadaverica.

• Conseguente conservazione del cadavere, per almeno un periodo di un paio di

giorni, senza l’ausilio di sistemi o ambienti refrigeranti.

 

Inoltre, grazie alle sue azioni battericida, funghicida e virucida consente

all’operatore di lavorare in totale sicurezza.

Ad ogni modo, per una conservazione più a lungo, è sempre raccomandato, ad opera

esclusiva di operatori competenti, l’ uso di un prodotto professionale, per via arteriosa o

per cavità, che prolunga la conservazione del corpo anche per 4-5 giorni e oltre.

 

Fluytan Neutral

 

Fluytan Neutral, invece, è un prodotto specifico per il settore cimiteriale, in grado di

risolvere la fuoriuscita di liquidi e cattivi odori dai loculi.

In questo caso, è possibile utilizzare il prodotto a priori, tramite l' applicazione diretta

sulle parti da trattare, ma soprattutto a posteriori, dove il liquido che fuoriesce dalla

tomba cimiteriale può causare un problema non indifferente di odori fortemente

sgradevoli.

Sarà capitato a tutti di sentire notizie di bare del cimitero che scoppiano e vedono la

fuoriuscita di gas e liquami nauseabondi.

 

In verità, poi, si tratta di un problema tipico soprattutto dei fornetti.

Ecco, in queste situazioni, Fluytan Neutral è decisamente risolutivo, laddove gli operatori

funebri o gli addetti competenti possono intervenire nebulizzando con una cannula il

prodotto all’ interno del loculo e annullare la fastidiosa questione.

 

Fluytan Professional

 

Fluytan Professional infine è un prodotto professionale, ad uso esclusivo di coloro che

esercitano la professione della Tanatoprassi. La soluzione più idonea per una corretta e

valida conservazione della salma a 360°.

Si tratta di un prodotto innovativo e altamente funzionale.

• E’ in grado di conservare la salma, per un periodo generalmente equivalente a

quattro giorni e oltre, poiché utilizzato con un’ alta concentrazione di principi attivi.

• Ad uso esclusivo degli operatori competenti tanatoprattori, può essere utilizzato in

Case Funerarie, ma anche in ospedali e domicili.

• Anche il Professional, come la versione commerciale, può essere utilizzato per uso

topico, ma soprattutto per via arteriosa e all’ interno delle cavità del cadavere.

• Paralizzando e arrestando temporaneamente il processo di putrefazione, infatti,

permette di esporre il cadavere a temperatura ambiente, senza dover ricorrere alla

conservazione in ambienti refrigerati. Al termine del tempo ovviamente il processo di

decomposizione ricomincerà, ma lo farà in maniera controllata.

• L’ igiene è massima: anche qui grazie all’ azione battericida, funghicida e virucida

del prodotto, si consente all’operatore di lavorare in totale sicurezza.

• Fluytan Professional è un ottimo conservante che consente di eliminare la lividità

cadaverica totalmente, donando elasticità ai tessuti e conferendogli un aspetto

maggiormente naturale.

 

Ecco perché, per tutte le ragioni che abbiamo elencato, la veglia della salma può essere

garantita a lungo senza fastidiose visioni di trasformazioni cadaveriche sia negli ospedali

che all’ interno delle Case Funerarie.

Ma non solo. Queste caratteristiche rendono il Fluytan particolarmente adatto per

conservare il cadavere senza ulteriori tecniche aggiuntive per un periodo abbastanza

lungo e per trattarlo eventualmente con i trattamenti di Tanatoprassi.

 

Fluytan: conclusioni

 

Alla luce di quanto detto, si rivela quindi la piena efficacia del prodotto. La necessità del

suo utilizzo all’ interno del settore cimiteriale, negli ospedali e nelle Case Funerarie è

quanto mai stringente e noi di Italtan auspichiamo che sopraggiunga spontanea la

richiesta del suo uso, in considerazione degli ampi vantaggi in grado di condurre all’

interno del nostro settore di riferimento!

Atossicità, estrema facilità di utilizzo, igiene e sicurezza, alta efficacia di conservazione

permettono di esporre e conservare il cadavere a lungo, contribuendo a conferirgli un

aspetto quanto più dignitoso.

 

Tutto questo si ricollega alla nostra Tanatoprassi, tecnica all’ avanguardia assolutamente

indispensabile per un’ impresa funebre o una Casa Funeraria!

 

* Fluytan è un prodotto brevettato e distribuito da Italtan SRL. Per conoscere i dettagli e

tutte le informazioni utili, numero verde: 800 136086 (o altri contatti utili)

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Chiara Ricciarelli 03/12/2020

La tanatoprassi ha bisogno di una Legge!!

LA TANATOPRASSI E LA SUA LEGITTIMAZIONE.

Siamo ancora in “terra di nessuno”.

 

A che punto siamo con la legittimazione istituzionale della pratica della

TANATOPRASSI in Italia? Questa disciplina ha ottenuto un

riconoscimento formale da parte del Governo o delle Istituzioni?

Facciamo chiarezza in questo articolo.

La tanatoprassi – è un dato di fatto –, oggi è una disciplina che si muove

ancora in “terra di nessuno”.

Nonostante i tentativi di Assotan e INIT di legittimare la materia, il punto è

che c'è ancora stagnazione di idee e di pratiche, nostro malgrado.

Infatti, nel corso di questi anni, con le nostre associazioni, ci siamo adoperati

per formare professionalmente operatori di tanatoprassi qualificati.

Il corso di tanatoprassi svolto da INIT dal 2010 al 2013, con la

collaborazione dell’Università degli studi di Roma Tor Vergata e con l’Egida

del Ministero della Sanità, si è tenuto con successo – con un ciclo di

formazione pratica su casi reali di 100 operazioni per ogni partecipante al

corso – ed ha visto diplomarsi i primi 5 tanatoprattori specializzati italiani.

Queste figure professionali, oggi riescono, con documentazione alla mano e

con domanda della famiglia del defunto scomparso ad ottenere, seppur a

fatica, l' autorizzazione ad operare come tanatoprattori. E questo accade in

tutta l' Italia, da Bolzano a Palermo.

Gli operatori infatti, mettendosi in contatto con le autorità sanitarie,

ottengono l' autorizzazione ad operare, firmando tutte le carte necessarie.

Ma questo accade perché le autorità sanitarie si informano circa il nostro

Istituto e la sua autorevolezza nel settore. In certi casi, la materia della

tanatoprassi è totalmente sconosciuta e dire che le difficoltà sono poche è

dire, francamente, una menzogna.

Ultimamente, gli operatori della tanatoprassi, sono stati presi maggiormente

in considerazione dal nostro Sistema Sanitario, ottenendo piano piano, l'

autorizzazione ad operare.

E questo è, se vogliamo, un timido segnale in avanti, se pensiamo che in

alcuni casi, le operazioni condotte erano ancor più farraginose.

I trattamenti, di quella che veniva definita imbalsamazione (ma che

imbalsamazione non era), venivano eseguiti, nei fatti, da operatori e tecnici

delle sale obitorio, o da necrofori, che facevano le veci del medico che

invece avrebbe dovuto, secondo il Regolamento della Polizia Mortuaria e i

dettami ospedalieri, eseguire l' operazione. O addirittura, venivano praticate

tecniche, che definire di tanatoprassi e tanatoestetica sarebbe quasi eresia,

con modalità ben lontane dalle regole.

Oggi la realtà è un po’ cambiata. Quella che allora veniva definita come

 

imbalsamazione, ossia la pratica e la tecnica di conservazione che viene

effettuata iniettando liquido conservante nelle arterie, è – per chiamarla con

il proprio esatto nome –, tanatoprassi.

La tanatoprassi si identifica, nello specifico, come conservazione

temporanea.

L' imbalsamazione, invece è ben altro. Si tratta infatti di una pratica

definitiva, il cui intervento esecutivo può andare dai 20 ai 30 giorni. Una

pratica davvero assai costosa, conseguentemente alla quale, ad ogni modo,

ogni anno la salma andrebbe ritoccata e revisionata.

Ma ciò che deve essere in questa sede sottolineato è che si rivela

obbligatoriamente necessaria, all' interno del nostro ordinamento, una legge

al riguardo.

Nel 2017, era stato presentato un Disegno di Legge "Disciplina delle attività

funerarie", il cui iter si era fermato al Senato in corso di esame di

commissione. Anche il successivo DDL FOSCOLO, di cui abbiamo già

parlato, è una disposizione ferma al vaglio delle Camere che, nella sua

stagnazione, non riesce ancora ad essere emanata definitivamente.

Per capire meglio di cosa parliamo, l' articolo 1 del Disegno di Legge n. 1611

"Disciplina delle attività funerarie", definisce i trattamenti di tanatoprassi

come consentiti “qualora il defunto sia destinato a cremazione o a

tumulazione stagna in loculo.” Essi “possono essere eseguiti da operatori

abilitati solo successivamente all'accertamento di morte e al prescritto

periodo di osservazione. Qualora il defunto sia destinato a inumazione o a

tumulazione aerata in loculo, sono consentiti i trattamenti di tanatocosmesi”.

L' articolo 2 del Predetto DDL, invece, esprime i requisiti per espletare la

pratica, recitando testualmente: “Con decreto del Presidente del Consiglio

dei ministri, su proposta del Ministro della salute, previa intesa in sede di

Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province

autonome di Trento e di Bolzano, da adottare entro sei mesi dalla data di

entrata in vigore della presente legge, sono stabiliti i requisiti minimi per la

pratica della tanatoprassi, valevoli su tutto il territorio nazionale, in base ai

seguenti criteri: a) individuazione del profilo professionale dell'operatore di

tanatoprassi; b) indicazione dei luoghi idonei all'effettuazione dei trattamenti

di tanatoprassi; c) definizione delle metodiche e delle sostanze da utilizzare

nei trattamenti di tanatoprassi, anche in riferimento alla loro compatibilità con

le diverse pratiche funebri e con i diversi sistemi di sepoltura e prevedendo

le garanzie atte ad assicurare che le suddette metodiche e sostanze non

pregiudichino la salute dell'operatore.”

In tutti i modi, quindi, la tanatoprassi è, oggi più che mai, una disciplina che

ha estrema necessità di un riconoscimento.

Il tanatoprattore deve essere autorizzato in maniera formale da un' autorità

sanitaria e da istituzioni che ne riconoscano, definitivamente, la legittimità.

 

Si avverte fermo e presente l' assoluto obbligo, per l' operatore di

tanatoprassi, di intervenire con tutte le carte necessarie, ossia: la domanda

della famiglia dello scomparso di effettuare tale tecnica conservativa, la

copia del documento di un familiare in cui si è firmato il consenso ad

operare, il modulo che autorizza il tanatoprattore firmato dall' ASL del

territorio competente, la certificazione della qualifica professionale di

tanatoprattore ed infine, una copertura assicurativa e civile che copra

eventuali danni causati nell' ambiente di lavoro.

Tutta la documentazione deve essere firmata dall' autorità sanitaria che

autorizza l intervento, mentre il tanatoprattore rilascia il certificato di eseguita

cura di tanatoprassi.

Ad oggi, tuttavia, il tanatoprattore gode di un riconoscimento soltanto

“ipotetico” da parte della società e delle istituzioni, mentre c'è un bisogno

urgente di una legittimazione istituzionale da parte dello Stato, nonché di

una supervisione da parte delle autorità competenti.

Tale professionalità la si dovrebbe evincere dalla partecipazione e dall'

iscrizione del tanatoprattore ad un albo professionale, che si occupa di

controllare e monitorare i requisiti e le competenze.

Oggi invece, non esiste né una legge né tantomeno un Albo Professionale, a

livello nazionale. A dire il vero, esiste soltanto il nostro, quello interno all'

INIT, ma, come è logico capire, non è sufficiente: non esiste, ad oggi, una

legge in vigore, che autorizzi il tanatoprattore ad operare e che riconosca, in

modo istituzionale, la disciplina della tanatoprassi.

La tanatoprassi, infatti, è una cosa seria e anche il corso che qualifica l'

operatore al suo esercizio, deve avere assoluto riconoscimento da parte

dello Stato e delle autorità sanitarie.

E' infatti fondamentale scegliere, per l' espletamento di queste tecniche e

pratiche, i tanatoprattori iscritti ad un ordine, in questo caso, all' ONT, Ordine

Nazionale Tanatoprattori, la cui unica realtà esistente per il momento, è

soltanto la nostra, al fine di garantirsi dei professionisti assoluti.

Non sono nuove infatti le notizie degli scandali di pseudo corsi di formazione

di pochi giorni, dove semplici operazioni di trucco sulle salme vengono fatte

passare per tanatoprassi, gettando fango invece su chi opera in maniera

seria e professionale.

E' per questa ragione che ci sentiamo di batterci per questo scopo: i corsi

devono essere assolutamente seri, professionali, ed erogati da autorità

competenti ed autorevoli, come INIT, e, soprattutto si avverte, impellente, la

necessità che la figura del tanatoprattore ottenga un riconoscimento

effettivo, da parte delle Istituzioni e del Governo, per l' esercizio legittimo

della sua professionalità.

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Nicolas Tiburzi 21/06/2021

Parliamo di……funerali.

È, per la maggior parte delle persone, un argomento difficile perché implica necessariamente un pensiero serio sulla propria mortalità. C'è anche la preoccupazione, perfettamente naturale, che parlare di morte possa essere angosciante per amici e familiari. Noi di TanMagazine crediamo che sia ora di cambiare il nostro modo di pensare. Se possiamo parlare apertamente della morte, diventa demistificata, meno spaventosa e più ampiamente accettabile come argomento di conversazione. Siamo tutti felici di parlare della nascita dei nostri figli, di quale sollievo dal dolore abbiamo avuto, dell'ospedale o del parto in casa, di chi c'era. Se applichi le stesse domande in relazione alla morte, è probabile che sia una chiacchierata piuttosto breve!

Studi recenti mostrano che solo il 5% circa delle persone in Italia ha pianificato ciò che vuole che accada dopo la propria morte.

Purtroppo, questo accade alla maggior parte di noi. Il tema della morte e dei funerali non si pone finché non diventa necessario in caso di vecchiaia, cattiva salute o malattia terminale. Non ha più senso parlarne quando siamo in buona salute? L'argomento è molto più facile da affrontare quando non è urgente o imminente ma un evento astratto in un lontano futuro?

Se trovi davvero difficile affrontare l'argomento con i tuoi cari, scrivi allora alcuni pensieri. Fai un elenco delle cose che desideri spiega come vorrai la cerimonia funebre, questo permetterà ai dolenti di seguire le tue volontà che, altrimenti, potrebbero non essere eseguite.  Scegliere le canzoni che vorresti fossero suonate al tuo funerale è un argomento abbastanza facile da cui iniziare ed è quello su cui la maggior parte delle persone ha un'opinione. Genera la conversazione, fai domande – Cosa ne pensi di questo?….Hai qualche idea a riguardo? Sebbene sia importante che i tuoi desideri siano soddisfatti, è bello che la famiglia si senta inclusa e coinvolta. È la pace della mente per tutti: ricevi l'addio che desideri e la tua famiglia ne trarrà conforto.

Un po' di ricerca potrebbe essere utile per assicurarsi che ciò che si desidera sia realizzabile. Potrebbe non essere possibile far sparare le tue ceneri da un cannone nello spazio anche se è davvero quello che vuoi! Ma sarai in grado di trovare qualcosa di simile che sia fattibile.

Stiamo migliorando, come nazione, nel parlare della morte. La presenza di Death Cafe anche in Italia negli ultimi anni mostra che stiamo lentamente affrontando l'argomento. Se non hai familiarità con l'idea, è fondamentalmente un'opportunità per le persone di stare insieme, in un caffè, e avere una discussione informale sulla morte.

Quindi, che sia al pub davanti a una birra con un amico o un tè e biscotti con la famiglia, cominciamo a parlare di morte e funerali.

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Sandra Bergamelli 17/09/2020

L'Accademia della Crusca ha ammesso la parola tanatoprassi nell'uso comune e corretta della lingua italiana

Noi umani abbiamo, da sempre, il compito di dare i nomi alle cose. È un compito aperto, perché la realtà cambia continuamente e di conseguenza anche la lingua ha bisogno di parole nuove per descriverla. Se, però, è vero che ognuno di noi può diventare onomaturgo, inventore di parole, altrettanto vero che non tutte le parole create finiscono nei vocabolari.

Tra le stranezze che caratterizzano l’Italia ne esiste una che in qualche modo collega il mondo delle imprese con quello della cultura. Eppure fino ad oggi, è stata data una limitata visibilità alle imprese che investono in servizi che modificano la cultura, anche se questo contribuisce alla ricchezza culturale del paese, e secondo diversi esperti, dovrebbe contribuire sempre di più, visto che, in anni di mutamento delle strutture funerarie il settore potrebbe crescere proprio puntando sulla valorizzazione dell’immenso patrimonio dei servizi moderni. In quest’ottica riveste particolare importanza una iniziativa avviata da ASSOTAN Associazione Italiana di Tanatoprassi, e I.N.I.T. L’Istituto Nazionale Italiano di Tanatoprassi. l’inserimento della parola “tanatoprassi” nella lingua italiana. Questo vocabolo è entrato a far parte ufficialmente, del nostro patrimonio linguistico. Ogni lingua scritta e parlata da sempre è stata per l’uomo espressione della propria cultura. L’iniziativa, oltre a significare l’evoluzione dei costumi e della mentalità di un popolo, premia quelle imprese che hanno superato gerarchie funzionali, e hanno introdotto nell’azienda moderne professioni particolarmente innovative e interessanti anche se in netta minoranza rispetto a quelle tradizionali, e vuole offrire nuove soluzioni in termini di comunicazione legata a servizi e cultura.

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