La Soluzione della Tanatoprassi: L'Interesse Primario dell'Agenzia Funebre Paradiso
L'Agenzia Funebre Paradiso guida il cambiamento nei cimiteri italiani attraverso l'adozione della tanatoprassi, affrontando con efficacia problemi di igiene e decoro.
Barbara Ruscitti 22/01/2025 0
L'Agenzia Funebre Paradiso di Porcu S.R.L., con sede a Nuoro, ha individuato nella tanatoprassi una risposta innovativa e concreta ai problemi igienico-sanitari che affliggono i cimiteri italiani. La partecipazione attiva dell'agenzia al corso di tanatoprassi, promosso dall'Istituto Nazionale Italiano di Tanatoprassi e da Assotan (Associazione Italiana Tanatoprassi), testimonia il suo impegno nella ricerca di soluzioni efficaci per migliorare la gestione cimiteriale e il decoro degli spazi dedicati al ricordo dei defunti.
Risolvere le Criticità Cimiteriali: Un Obiettivo Chiave
I cimiteri italiani si trovano spesso a fronteggiare problemi legati alla decomposizione delle salme, che comportano:
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Perdite di liquidi: fenomeno che rischia di contaminare il terreno e di creare disagi sanitari.
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Odori nauseabondi: che compromettono la salubrità e il decoro degli ambienti cimiteriali, creando un impatto negativo per chi si reca a visitare i propri cari.
L'Agenzia Funebre Paradiso ha riconosciuto che la tanatoprassi rappresenta una risposta valida e moderna per affrontare queste problematiche in modo definitivo, garantendo igiene, sicurezza e rispetto per i defunti e i loro familiari.
La Tanatoprassi come Soluzione Innovativa
La tanatoprassi è una tecnica che prevede il trattamento conservativo del corpo del defunto, offrendo vantaggi significativi sia in termini igienici che ambientali. L’Agenzia Funebre Paradiso, comprendendo l'importanza di questa metodologia, mira a integrarla stabilmente nei propri servizi per:
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Eliminare il rischio di perdite di liquidi, grazie all’utilizzo di tecniche avanzate che preservano il corpo in modo efficace.
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Ridurre la diffusione di odori sgradevoli, migliorando l'esperienza nei cimiteri e tutelando la dignità del defunto.
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Prevenire problematiche ambientali, contribuendo a una gestione più sostenibile degli spazi cimiteriali.
L'Agenzia Funebre Paradiso: Una Visione Lungimirante
La partecipazione dell'Agenzia Funebre Paradiso al corso di tanatoprassi non si limita alla formazione tecnica delle nuove figure professionali, ma riflette una visione strategica più ampia. L'agenzia si impegna a diventare un punto di riferimento nella promozione di standard igienico-sanitari elevati, offrendo ai propri clienti soluzioni moderne e rispettose.
Il Ruolo del Corso di Tanatoprassi
Grazie al corso organizzato dall'Istituto Nazionale Italiano di Tanatoprassi e da Assotan, l'Agenzia Funebre Paradiso sta contribuendo alla formazione di quattro nuove allieve, che si uniranno agli altri professionisti già operativi su scala nazionale. Questa espansione dell’équipe di Assotan rafforzerà ulteriormente la capacità di intervento tempestivo e qualificato su tutto il territorio.
Contribuire al Decoro e alla Sicurezza nei Cimiteri
Adottando la tanatoprassi, l’Agenzia Funebre Paradiso punta a rivoluzionare la gestione delle salme, garantendo:
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Maggiore sicurezza sanitaria per gli operatori e i visitatori.
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Un ambiente più dignitoso nei cimiteri, libero da problematiche igieniche e odori sgradevoli.
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Un supporto concreto alle famiglie, che potranno vivere il lutto in maniera più serena e rispettosa.
L’Agenzia Funebre Paradiso di Porcu S.R.L. si conferma all’avanguardia nel settore funerario, affrontando con determinazione le criticità cimiteriali attraverso la promozione della tanatoprassi. Questa disciplina non solo risolve problemi igienico-sanitari, ma eleva gli standard qualitativi dei servizi funebri, offrendo soluzioni concrete e sostenibili per il benessere collettivo. Con il suo impegno costante, l’Agenzia Funebre Paradiso pone le basi per un futuro in cui dignità, igiene e decoro siano al centro dell’esperienza funeraria in Italia.

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Sandra Bergamelli 15/05/2022
Ecco chi potrà prelevare subito i soldi dal conto cointestato del defunto anche se non erede sia in banca che alle Poste
Alla morte di un nostro caro defunto oltre a dover affrontare il dolore per la perdita, sono tante le incombenze da svolgere. Talvolta innanzi al mare magnum di adempimenti ci si ritrova impreparati e spaesati e se non si presta la dovuta attenzione si rischiano sanzioni salate. Infatti vedove ed eredi di coloro che sono deceduti dal 1°agosto al 30 novembre 2021 devono trasmettere all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione persone Fisiche 2021. Ovviamente se il de cuius era titolare di partita IVA. Chi non invia questa dichiarazione entro il 31 maggio potrà ricevere dall’Agenzia delle Entrate, anche prima dell’estate, pesanti sanzioni. Pertanto, anche se è difficile e doloroso, è necessario andare avanti perché la legge non ammette scuse.
Si dovranno programmare tutte le scadenze e ricercare anche i conti di cui era titolare il defunto dove magari vi sono depositate somme importanti. Questi infatti non si estinguono automaticamente con la morte del titolare ma sarà necessario seguire un preciso iter sia da partedei successori che della banca. Ma cosa accade se il conto del de cuius era intestato con altro soggetto ancora in vita? Chi potrà prelevare le eventuali somme giacenti sul conto? A fornire la soluzione è proprio la Suprema Corte con pronunce anche piuttosto recenti.
Ecco chi potrà prelevare subito i soldi dal conto cointestato del defunto anche se non erede sia in banca che alle Poste
In particolare dopo la morte di uno dei cointestatari del conto, a firme disgiunte, il contitolare superstite potrà continuare ad utilizzare liberamente il conto corrente. La banca sarà tenuta a corrispondere al correntista superstite le somme depositate sul conto qualora questi le chieda. Ciò a prescindere dalla rispettiva quota e in virtù del principio della solidarietà attiva. Pertanto il cointestatario superstite potrà continuare ad operare sul conto, effettuando prelievi o versamenti.
A nulla potranno valere le rimostranze nei confronti della banca. La Corte di Cassazione in virtù del suindicato principio ha confermato che la banca è tenuta a corrispondere le somme depositate sul conto all’altro correntista. Ovvero si è espressa relativamente ad un deposito bancario intestato a più persone con la possibilità, per ognuna, di eseguire tutte le operazioni anche disgiuntamente. Ha evidenziato pertanto che in questi casi si realizza una solidarietà dal lato attivo dell’obbligazione che consente agli altri cointestatari di chiedere l’adempimento dell’intero saldo. In questo caso la banca sarà tenuta a soddisfare le richieste senza avere alcun obbligo nei confronti degli eredi non cointestatari del conto. Secondo la Cassazione questo rientra tra gli obblighi della banca, ovvero consentire agli altri contitolari di disporre pienamente e liberamente dei soldi sul conto. Pertanto ecco chi potrà prelevare subito i soldi depositati sul conto dopo la morte del de cuius.
Michel Cioffi 17/09/2020
Perché molte persone sono riluttanti ad avvicinarsi al corpo di un loro caro defunto? Perché sono insensibili?
Non appartengo al settore funerario. Mi occupo d'immagine. Immagine di vivi e non di defunti. Fino a non molto tempo fa, ignoravo tutto della tanatoprassi e guardavo con una certa diffidenza tutto ciò che era legato all'attività funebre, attività che consideravo come un male necessario. Necessario, ma sempre un male. Penso tutt'ora che il mio atteggiamento fosse comune a molta gente. Come molte persone, non ero per nulla attratto dal vedere i cadaveri anche se la mia professione mi aveva portato su vari scenari di guerra e calamità naturali dove dolore e morte facevano regolarmente parte dello scenario. Ma in quel caso era diverso: il contatto con la morte apparteneva alla sfera della professione. Era routine.
Dopo essermi avvicinato alla tanatoprassi, sempre per professione, mi sono posto una domanda: perché molte persone sono riluttanti ad avvicinarsi al corpo di un loro caro defunto? Perché sono insensibili? Non penso. La ragione è che l'immagine che vogliono conservare, che vogliono ricordare del loro caro non è quella del morto. La fissità del viso di un cadavere ha una grande forza espressiva e spesso, vi si legge in maniera inesorabile sofferenza e dolore. Si vogliono ricordare immagini di momenti felici. Eppure quell'immagine, quell'espressione sul letto di morte o nella bara, vista anche per un attimo, t'insegue e ti perseguita.
Ed è lì che tanatoprassi e tanatoestetica possono svolgere un importante ruolo sociale e di civiltà: curandone l'aspetto si ridà ad una persona, perché sempre di persona si tratta, la dignità che non di rado aveva perso nell'ultimo periodo della sua vita.
Il mondo di oggi è un mondo dove la cura dell'immagine è quasi portata ad esasperazione. Prodotti per l'estetica, la cura del corpo e del viso non conoscono crisi. La cura dell'immagine diventa una priorità impostata dai rapporti professionali e sociali e non si capisce perché questa cura non dovrebbe riguardare proprio l'ultima immagine che uno lascia di se. Chi rimane dovrebbe percepirlo come un segno di rispetto, un obbligo morale.
Tanatoestetica e tanatoprassi dovrebbero diventare una prassi e non l'eccezionalità. Prassi lo sono già in America e lo stanno diventando nel Regno Unito in Francia e in altri paesi europei. Sono personalmente convinto che se la gente fosse correttamente informata non avrebbe difficoltà ad aderire a patto che non venga spaventata da una terminologia sconosciuta e persino intrigante. Si dovrebbe semplicemente parlare di cure di conservazione come accade in Francia dove la stessa legge recita: “soins de conservation”.
I popoli antichi consideravano la nascita e la morte come due momenti fondamentali ai quali partecipava tutta la comunità. L'era moderna, che ha progressivamente disgregato le comunità, anche quella familiare, tende a limitare le forme e i momenti di partecipazione. Ritrovarsi e magari riallacciare rapporti da tempo affievoliti può essere una grande opportunità e la tanatoprassi può ridare una serenità familiare in un momento così delicato come quello del commiato.
Per avere successo in società si dice che bisogna “nascere bene” a chi ci lascia deve essere consentito “morire bene”.
Michel C.
Valter Manzone 05/10/2021
Professione e competenze
La regolamentazione delle professioni come la tanatoprassi dovrebbero seguire principi specifici. In particolare nella definizione delle norme di pratica professionale.
Il mondo Funerario è seriamente soggetto a interventi normativi, e la nuova regolamentazione dovrebbe essere motivata dall’esigenza di proteggere le famiglie dalle conseguenze di servizi di scarsa qualità qualora esistano problemi di informazione asimmetrica. Per esempio, può essere molto difficile per una persona comune individuare – e quindi evitare – un tanatoprattore incompetente. Poiché essere serviti da un tanatoprattore poco capace può avere conseguenze potenzialmente molto sgradevoli, è preferibile regolamentare l’accesso alla professione tanatopratica per impedire agli incapaci di operare sul mercato.
Naturalmente, limitare l’accesso a un mercato come quello della tanatoprassi ha necessariamente un costo: rispetto a uno non regolamentato, vi opererà un minor numero di professionisti e di conseguenza i prezzi saranno più elevati. Non c’è dubbio che preservare o migliorare la qualità dei servizi (tanatopratici) offerti a un sistema funerario che si trova in un momento storico come quello che stiamo attraversando con la nascita e diffusione delle Case Funerarie su tutto il territorio sia desiderabile o forse necessario.
Nonostante la ragionevolezza del principio oggi il settore funebre italiano manca sul problema più serio: nella maggior parte dei casi si osservano persone del settore o impresari funebri partecipare a corsi di 3/5 giorni senza alcun esercizio pratico su casi reali, quando per una buona formazione accorerebbero almeno 100 casi reali a partecipante. No invece gli impresari italiani a fine dei 3/5 giorni portano a casa un attestato che subito appendono dietro la loro scrivania e si sentono tanatoprattori super professionisti. Tutto questo assolutamente non garantisce il miglioramento della qualità dei servizi rivolti alla salma oggi sempre più presenti.
Questi risultati sul comportamento delle imprese funebri italiane deve necessariamente portarci a concludere che si debba Regolamentare l’accesso alla professione sulla cura della salma. Infatti, è del tutto evidente che in alcuni casi le conseguenze di un cattivo servizio sono talmente disastrose da giustificare largamente una forma di regolamentazione dell’accesso alla formazione sulla cura delle salme.
In realtà il punto cruciale riguarda il livello minimo di conoscenze (di vario tipo, comportamentali incluse) necessario per esercitare la professione del tanatoprattore.
Il tanatoprattore professionista iscritto all’Ordine Nazionale Tanatoprattori O.N.T. avrà dei requisiti professionali che saranno oggetto di verifiche periodiche perche si mantenga l’appartenenza all’ordine o alla professione.
L’Ordine è composto da quasi 30 professionisti.
Attraverso un numero verde è possibile richiedere un iscritto all’Albo, richiedere la sua scheda personale con la descrizione delle esperienze effettuate e trovare i suoi contatti.
La ricerca a breve potrà essere effettuata anche online per cognome o numero di matricola oppure in base alle esperienze professionali e ai principali ruoli svolti. Questo secondo criterio è valido solo per i professionisti che hanno compilato il proprio profilo professionale attraverso l’area iscritti.
I professionisti preparati e competenti hanno l’esigenza di essere tutelati dalla concorrenza non qualificata di professionisti improvvisati, offrendo al mercato la verifica oggettiva delle competenze realmente possedute.
I clienti, per affidarsi ad un professionista, hanno necessità di disporre di una forma di “garanzia preventiva” per ottenere prestazioni adeguate alle loro esigenze ed essere salvaguardati dal rischio di affrontare inconvenienti o incorrere, nella peggiore delle ipotesi, nel danno.