La tanatoprassi ha bisogno di una Legge!!
Chiara Ricciarelli 03/12/2020 0
LA TANATOPRASSI E LA SUA LEGITTIMAZIONE.
Siamo ancora in “terra di nessuno”.
A che punto siamo con la legittimazione istituzionale della pratica della
TANATOPRASSI in Italia? Questa disciplina ha ottenuto un
riconoscimento formale da parte del Governo o delle Istituzioni?
Facciamo chiarezza in questo articolo.
La tanatoprassi – è un dato di fatto –, oggi è una disciplina che si muove
ancora in “terra di nessuno”.
Nonostante i tentativi di Assotan e INIT di legittimare la materia, il punto è
che c'è ancora stagnazione di idee e di pratiche, nostro malgrado.
Infatti, nel corso di questi anni, con le nostre associazioni, ci siamo adoperati
per formare professionalmente operatori di tanatoprassi qualificati.
Il corso di tanatoprassi svolto da INIT dal 2010 al 2013, con la
collaborazione dell’Università degli studi di Roma Tor Vergata e con l’Egida
del Ministero della Sanità, si è tenuto con successo – con un ciclo di
formazione pratica su casi reali di 100 operazioni per ogni partecipante al
corso – ed ha visto diplomarsi i primi 5 tanatoprattori specializzati italiani.
Queste figure professionali, oggi riescono, con documentazione alla mano e
con domanda della famiglia del defunto scomparso ad ottenere, seppur a
fatica, l' autorizzazione ad operare come tanatoprattori. E questo accade in
tutta l' Italia, da Bolzano a Palermo.
Gli operatori infatti, mettendosi in contatto con le autorità sanitarie,
ottengono l' autorizzazione ad operare, firmando tutte le carte necessarie.
Ma questo accade perché le autorità sanitarie si informano circa il nostro
Istituto e la sua autorevolezza nel settore. In certi casi, la materia della
tanatoprassi è totalmente sconosciuta e dire che le difficoltà sono poche è
dire, francamente, una menzogna.
Ultimamente, gli operatori della tanatoprassi, sono stati presi maggiormente
in considerazione dal nostro Sistema Sanitario, ottenendo piano piano, l'
autorizzazione ad operare.
E questo è, se vogliamo, un timido segnale in avanti, se pensiamo che in
alcuni casi, le operazioni condotte erano ancor più farraginose.
I trattamenti, di quella che veniva definita imbalsamazione (ma che
imbalsamazione non era), venivano eseguiti, nei fatti, da operatori e tecnici
delle sale obitorio, o da necrofori, che facevano le veci del medico che
invece avrebbe dovuto, secondo il Regolamento della Polizia Mortuaria e i
dettami ospedalieri, eseguire l' operazione. O addirittura, venivano praticate
tecniche, che definire di tanatoprassi e tanatoestetica sarebbe quasi eresia,
con modalità ben lontane dalle regole.
Oggi la realtà è un po’ cambiata. Quella che allora veniva definita come
imbalsamazione, ossia la pratica e la tecnica di conservazione che viene
effettuata iniettando liquido conservante nelle arterie, è – per chiamarla con
il proprio esatto nome –, tanatoprassi.
La tanatoprassi si identifica, nello specifico, come conservazione
temporanea.
L' imbalsamazione, invece è ben altro. Si tratta infatti di una pratica
definitiva, il cui intervento esecutivo può andare dai 20 ai 30 giorni. Una
pratica davvero assai costosa, conseguentemente alla quale, ad ogni modo,
ogni anno la salma andrebbe ritoccata e revisionata.
Ma ciò che deve essere in questa sede sottolineato è che si rivela
obbligatoriamente necessaria, all' interno del nostro ordinamento, una legge
al riguardo.
Nel 2017, era stato presentato un Disegno di Legge "Disciplina delle attività
funerarie", il cui iter si era fermato al Senato in corso di esame di
commissione. Anche il successivo DDL FOSCOLO, di cui abbiamo già
parlato, è una disposizione ferma al vaglio delle Camere che, nella sua
stagnazione, non riesce ancora ad essere emanata definitivamente.
Per capire meglio di cosa parliamo, l' articolo 1 del Disegno di Legge n. 1611
"Disciplina delle attività funerarie", definisce i trattamenti di tanatoprassi
come consentiti “qualora il defunto sia destinato a cremazione o a
tumulazione stagna in loculo.” Essi “possono essere eseguiti da operatori
abilitati solo successivamente all'accertamento di morte e al prescritto
periodo di osservazione. Qualora il defunto sia destinato a inumazione o a
tumulazione aerata in loculo, sono consentiti i trattamenti di tanatocosmesi”.
L' articolo 2 del Predetto DDL, invece, esprime i requisiti per espletare la
pratica, recitando testualmente: “Con decreto del Presidente del Consiglio
dei ministri, su proposta del Ministro della salute, previa intesa in sede di
Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province
autonome di Trento e di Bolzano, da adottare entro sei mesi dalla data di
entrata in vigore della presente legge, sono stabiliti i requisiti minimi per la
pratica della tanatoprassi, valevoli su tutto il territorio nazionale, in base ai
seguenti criteri: a) individuazione del profilo professionale dell'operatore di
tanatoprassi; b) indicazione dei luoghi idonei all'effettuazione dei trattamenti
di tanatoprassi; c) definizione delle metodiche e delle sostanze da utilizzare
nei trattamenti di tanatoprassi, anche in riferimento alla loro compatibilità con
le diverse pratiche funebri e con i diversi sistemi di sepoltura e prevedendo
le garanzie atte ad assicurare che le suddette metodiche e sostanze non
pregiudichino la salute dell'operatore.”
In tutti i modi, quindi, la tanatoprassi è, oggi più che mai, una disciplina che
ha estrema necessità di un riconoscimento.
Il tanatoprattore deve essere autorizzato in maniera formale da un' autorità
sanitaria e da istituzioni che ne riconoscano, definitivamente, la legittimità.
Si avverte fermo e presente l' assoluto obbligo, per l' operatore di
tanatoprassi, di intervenire con tutte le carte necessarie, ossia: la domanda
della famiglia dello scomparso di effettuare tale tecnica conservativa, la
copia del documento di un familiare in cui si è firmato il consenso ad
operare, il modulo che autorizza il tanatoprattore firmato dall' ASL del
territorio competente, la certificazione della qualifica professionale di
tanatoprattore ed infine, una copertura assicurativa e civile che copra
eventuali danni causati nell' ambiente di lavoro.
Tutta la documentazione deve essere firmata dall' autorità sanitaria che
autorizza l intervento, mentre il tanatoprattore rilascia il certificato di eseguita
cura di tanatoprassi.
Ad oggi, tuttavia, il tanatoprattore gode di un riconoscimento soltanto
“ipotetico” da parte della società e delle istituzioni, mentre c'è un bisogno
urgente di una legittimazione istituzionale da parte dello Stato, nonché di
una supervisione da parte delle autorità competenti.
Tale professionalità la si dovrebbe evincere dalla partecipazione e dall'
iscrizione del tanatoprattore ad un albo professionale, che si occupa di
controllare e monitorare i requisiti e le competenze.
Oggi invece, non esiste né una legge né tantomeno un Albo Professionale, a
livello nazionale. A dire il vero, esiste soltanto il nostro, quello interno all'
INIT, ma, come è logico capire, non è sufficiente: non esiste, ad oggi, una
legge in vigore, che autorizzi il tanatoprattore ad operare e che riconosca, in
modo istituzionale, la disciplina della tanatoprassi.
La tanatoprassi, infatti, è una cosa seria e anche il corso che qualifica l'
operatore al suo esercizio, deve avere assoluto riconoscimento da parte
dello Stato e delle autorità sanitarie.
E' infatti fondamentale scegliere, per l' espletamento di queste tecniche e
pratiche, i tanatoprattori iscritti ad un ordine, in questo caso, all' ONT, Ordine
Nazionale Tanatoprattori, la cui unica realtà esistente per il momento, è
soltanto la nostra, al fine di garantirsi dei professionisti assoluti.
Non sono nuove infatti le notizie degli scandali di pseudo corsi di formazione
di pochi giorni, dove semplici operazioni di trucco sulle salme vengono fatte
passare per tanatoprassi, gettando fango invece su chi opera in maniera
seria e professionale.
E' per questa ragione che ci sentiamo di batterci per questo scopo: i corsi
devono essere assolutamente seri, professionali, ed erogati da autorità
competenti ed autorevoli, come INIT, e, soprattutto si avverte, impellente, la
necessità che la figura del tanatoprattore ottenga un riconoscimento
effettivo, da parte delle Istituzioni e del Governo, per l' esercizio legittimo
della sua professionalità.
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Nicolas Tiburzi 13/06/2023
Ciao Silvio, Buon Viaggio!! il racconto di come e perchè abbiamo oggi le Case Funerarie in Italia
Andrea Fantozzi I.N.I.T. racconta una storia: quella del cambiamento e dell’innovazione del settore funerario italiano.
Iniziamo dalla fine. Un progetto enorme che oggi è realtà. I riflettori puntati sul settore, gli imprenditori del mondo funerario che investono nelle Case Funerarie. Le voci circolano. Si discute di un progetto rivoluzionario che vorrebbe evolvere il settore funebre, vengono presentati i numeri e ricerche. Perfino i non addetti ai lavori, hanno riconosciuto l’utilità dell’iniziativa.
I grandi delle imprese funebri italiane arrivano ad Avezzano quindi, per vedere in prima persona ciò di cui si parla. L’I.N.I.T. tesse le lodi del progetto. L’ex primo Ministro Silvio Berlusconi ha apprezzato l’iniziativa. Anche il Ministero della Salute si è espresso favorevolmente.

Effetto WOW
Le voci di corridoio si trasformano in aspettative realizzate. Il progetto Case Funerarie in Italia dell’Istituto Nazionale Italiano di Tanatoprassi è qualcosa di mai visto. Un modello di servizio sociale avvvincente, degno delle migliori attenzione delle grandi imprese del momento.
Le ambizioni
Andrea Fantozzi è il direttore di I.N.I.T.. Cura e professionalità per il viaggio dell’anima. Sono le parole chiave della sua filosofia. Nel 2002 il progetto muoveva i primi passi. Nessuno sapeva quale sarebbe stato l’esito. Eppure, per lei quel futuro aveva deciso che ci sarebbe stato. Non rimaneva che scriverlo. Chi ci ha seguiti in questa avventura ha pensato di prendere alla lettera le sue parole. E è iniziato il cambiamento. La scrittura, dopo, si è trasformata in una grande realtà. Gli imprenditori funebri accettano la sfida del Direttore di I.N.I.T. Costruiscono le Case Funeraie.
Se in Italia l’attenzione e il rispetto per la morte con la creazione delle Case Funerarie e l'introduzione della tanatoprassi nel sistema funerario sono diventati una realtà lo si deve anche a persone come Silvio Berlusconi che, nella loro vita governativa, hanno dimostrato che ogni persona con un progetto ha valore, è degna di rispetto e può agire per il bene di tutti.
La visione di Andrea Fantozzi si è rivelata profetica, aprendo nuove prospettive nel settore funerario italiano. La sua iniziativa ha conquistato il sostegno di importanti figure e istituzioni, dimostrando che il cambiamento e l'innovazione possono permeare anche i settori tradizionali come quello funerario. Il progetto delle Case Funerarie in Italia segna un passo significativo verso una visione più moderna e rispettosa delle esigenze e dei desideri delle persone in un momento così delicato come quello del lutto.
Le Case Funerarie rappresentano una nuova frontiera nel settore funerario italiano. Questi spazi offrono non solo servizi di elevata qualità, ma anche un ambiente accogliente e rispettoso per i familiari dei defunti. L'obiettivo è quello di offrire un supporto completo durante tutto il processo di lutto, garantendo una gestione adeguata delle pratiche funerarie e un ambiente confortevole per commemorare i propri cari.
Il settore funerario italiano si sta evolvendo grazie a questa iniziativa audace e all'avanguardia. Le Case Funerarie stanno ridefinendo il concetto stesso di come ci si possa prendere cura dei defunti e dei loro cari. È una storia di cambiamento che merita attenzione e che lascia spazio a ulteriori sviluppi nel panorama funerario italiano.
Oggi in Italia da quel lontano 2002 si contano oltre 600 Case Funeraie.
Effettivamente, il settore funerario è in costante evoluzione e ci sono ancora grandi progetti che devono essere realizzati. Negli ultimi anni, si è osservato un cambiamento significativo nel modo in cui vengono affrontati i servizi funerari, con un maggiore focus sull'aspetto personalizzato e sulla valorizzazione della memoria del defunto.
Tra i progetti in sviluppo nel settore funerario, si possono includere:
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Innovazione tecnologica: l'utilizzo di tecnologie avanzate, come la realtà virtuale e l'intelligenza artificiale, per migliorare l'esperienza dei servizi funerari e consentire alle persone di commemorare i loro cari in modi nuovi e significativi.
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Sostenibilità ambientale: la crescente consapevolezza ambientale sta portando a un aumento delle opzioni di sepoltura eco-sostenibili, come l'uso di materiali biodegradabili e la promozione di pratiche funerarie a basso impatto ambientale.
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Servizi personalizzati: sempre più persone cercano soluzioni personalizzate per onorare la memoria dei propri cari. Ciò ha portato alla creazione di servizi funerari su misura, che rispondono alle esigenze e alle preferenze individuali, offrendo cerimonie e rituali unici.
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Espansione delle infrastrutture: la richiesta di servizi funerari sta aumentando, e di conseguenza si sta assistendo all'espansione delle infrastrutture funerarie, inclusi nuovi cimiteri, crematori e case funerarie, per soddisfare le esigenze delle comunità locali.
Questi progetti e sviluppi nel settore funerario testimoniano un impegno costante per offrire servizi di alta qualità che rispondano alle esigenze e alle preferenze delle persone in un momento così delicato.
Caro Presidente, siamo veramente grati per il tuo impegno che hai dato nel promuovere il progetto Case Funerarie e Tanatoprassi nel sistema Italia e nel convincere il governo e le regioni a rivedere le leggi esistenti. Grazie a tutto questo, siamo riusciti a ottenere i cambiamenti necessari per realizzare questo grande obiettivo.
Senza il tuo supporto, questa trasformazione non sarebbe stata possibile. Il tuo apporto e la tua determinazione hanno reso un impatto significativo nel settore e nelle vite di coloro che beneficeranno di questo enorme servizio sociale.
Ancora una volta, grazie di cuore Presidente. Siamo entusiasti di continuare a lavorare per raggiungere ulteriori successi e miglioramenti.
Con profonda gratitudine,
I.N.I.T.
Istituto Nazionale Italiano Tanatoprassi
Barbara Ruscitti 03/01/2025
Dall'Addio alla Formalina alla Sostenibilità: La Rivoluzione di Fluytan ed Ecofluytan nel mondo funerario e sanitario
Negli ultimi anni, il settore funerario e quello della tanatoprassi hanno subito una profonda trasformazione, spinta dalla necessità di adottare pratiche più sicure, sostenibili e rispettose dell’ambiente. Uno dei cambiamenti più significativi è rappresentato dall’eliminazione della formalina, una sostanza chimica tradizionalmente utilizzata nella conservazione dei corpi, e la sua sostituzione con prodotti innovativi come Fluytan ed Ecofluytan.
Il problema della formalina
La formalina, una soluzione acquosa di formaldeide, è stata per decenni un elemento cardine nelle pratiche di conservazione dei corpi grazie alla sua efficacia nel ritardare i processi di decomposizione. Tuttavia, studi scientifici e rapporti sanitari hanno evidenziato i suoi effetti nocivi non solo sulla salute degli operatori, ma anche sull'ambiente e sulle comunità circostanti.
Rischi per la salute
La formaldeide, componente principale della formalina, è stata classificata come cancerogena di gruppo 1 dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC). L’esposizione prolungata può provocare:
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Problemi respiratori cronici: Irritazione delle vie respiratorie, tosse persistente e asma professionale.
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Effetti dermatologici: Irritazione cutanea e dermatiti da contatto.
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Patologie gravi: Un aumento del rischio di tumori nasofaringei e leucemie, in particolare tra il personale esposto frequentemente a questa sostanza.
Impatto ambientale
Negli ambienti cimiteriali, le esalazioni di formaldeide derivanti dalla decomposizione di corpi trattati con formalina rappresentano un serio problema. Le sostanze rilasciate possono contaminare il suolo e le falde acquifere, ponendo rischi ecologici e sanitari alle comunità circostanti. Allo stesso modo, negli ospedali e nei laboratori di tanatoprassi, la dispersione di vapori di formaldeide nell'aria è associata a un aumento di inquinamento indoor, rendendo necessarie misure di mitigazione onerose e non sempre efficaci.
Fluytan ed Ecofluytan: una soluzione innovativa e sicura
In risposta a queste criticità, l’industria funeraria ha sviluppato alternative ecologiche e sicure come Fluytan ed Ecofluytan. Questi prodotti rappresentano una nuova generazione di conservanti per la tanatoprassi, progettati per rispettare sia la salute degli operatori che l’ambiente.
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Fluytan: Si distingue per la sua formulazione avanzata, priva di formaldeide, che mantiene un’alta efficacia nel ritardare la decomposizione senza esporre gli operatori a sostanze nocive. Garantisce un risultato professionale e sicuro anche in condizioni operative difficili.
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Ecofluytan: Progettato con un approccio ecocompatibile, questo prodotto utilizza ingredienti biodegradabili che riducono l’impatto ambientale. Non solo è sicuro per gli operatori, ma contribuisce attivamente a preservare l’ecosistema, evitando la contaminazione di terreni e acque.
Benefici per il settore e la società
L’introduzione di Fluytan ed Ecofluytan nel settore funerario e ospedaliero apporta numerosi vantaggi:
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Sicurezza per gli operatori: Eliminare la formalina riduce drasticamente i rischi sanitari per i professionisti della tanatoprassi e del settore ospedaliero, migliorando le condizioni di lavoro e il benessere generale.
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Tutela ambientale: L’utilizzo di fluidi ecocompatibili contribuisce a ridurre l’impatto negativo sull'ambiente, garantendo che le pratiche funerarie siano sostenibili e rispettose delle risorse naturali.
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Conformità normativa: L’uso di prodotti alternativi permette alle aziende di adeguarsi alle normative ambientali e sanitarie più recenti, riducendo i rischi legali e i costi associati alla gestione di sostanze pericolose.
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Immagine responsabile: Le aziende che adottano soluzioni innovative come Fluytan ed Ecofluytan si posizionano come leader di settore, promuovendo un'immagine di responsabilità sociale e ambientale.
Sfide e prospettive future
La transizione verso l’utilizzo di prodotti alternativi non è priva di ostacoli. La formazione del personale, l’adeguamento delle infrastrutture e i costi iniziali di implementazione rappresentano sfide significative. Tuttavia, i benefici a lungo termine in termini di sicurezza, sostenibilità e reputazione superano di gran lunga queste difficoltà.
Le prospettive future per il settore funerario e ospedaliero sono promettenti. L’adozione di tecnologie avanzate e la promozione di soluzioni sostenibili come Fluytan ed Ecofluytan segnano un cambiamento culturale e operativo significativo. Questi prodotti non rappresentano solo un progresso tecnologico, ma un impegno concreto verso un futuro più sicuro e rispettoso per la salute umana e il pianeta.
Andrea Pastore 18/03/2022
Regolamentiamo la tanatoprassi
Ci troviamo di fronte ad una società, caratterizzata da una evoluzione socio culturale e da mutamenti in termini di valori e di consuetudini ad essa collegati, il comparto delle Onoranze Funebri non rimane fuori da questo processo che influenza il culto della morte: prolungare la veglia, avere un lutto in un luogo confortevole e personale e non di poca importanza è la possibilità di godere del buon aspetto del caro defunto nel caso di incidenti e lesioni fisiche.
Molti sono gli operatori che credono fortemente nella propria professionalità e in un codice deontologico, ciò porta alla consapevolezza dell’esigenza di adeguarsi agli elevati standard delle Nazioni più evolute che vedono, nello sviluppo di nuove figure professionali, quali gli Esperti in tanatoprassi, una grande opportunità di crescita, sia in termini economici che culturali.
Non è affatto sciocco considerare la Tanatoprassi un importante bagaglio culturale del futuro pur affondando le proprie radici storiche in epoche lontane, lo spiega il fatto che sia un'arte già radicata in molti paesi civili:
nel Nordamerica, con oltre il 95% dei corpi trattati, seguito dalla Gran Bretagna con oltre l'80% nelle grandi città e la Francia con una percentuale superiore al 40%.
Possiamo citare anche il Belgio, la Spagna, il Venezuela e, ben presto, anche altri paesi dell'America Latina, nei paesi scandinavi la tanatoprassi viene praticata con una percentuale superiore al 70%, ma con un procedimento diverso, che comporta obbligatoriamente l'autopsia, in alcuni paesi africani, sono diffuse altre forme di conservazione su oltre il 90% della popolazione.
Per quanto riguarda il resto dell'Europa, cresce la richiesta di formazione di Tanatoprattori in Germania, Svizzera e, anche, nei paesi dell'Est.
Nel nostro Paese, il primo ponte in tale direzione è stato gettato agli inizi degli anni novanta in Lazio, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Veneto, Toscana, Umbria, Campania, Abruzzo, Sardegna, Sicilia, Trentino Alto Adige ecc. questo grazie a ASSOTAN (Associazione Italiana di Tanatoprassi), e I.N.I.T. (Istituto Nazionale Italiano di Tanatoprassi). Oggi la tanatoprassi è in attesa di una regolamentazione Statale.
La Tanatoprassi, presenta i suoi vantaggi anche nell'ambito della medicina legale, infatti fermando la decomposizione della salma, si fissano i tessuti e le lesioni come in una preparazione istologica, agevolando le indagini.
In conclusione, possiamo dire che la tanatoprassi risponde a diverse esigenze, infatti, se da un lato assolve il bisogno umano di onorare il proprio defunto, dall’altro soddisfa un livello igienico completo ed efficace per il periodo della veglia funebre che può protrarsi anche per più giorni.