L’importanza di Costruire le Case Funerarie Lontano da Ospedali e Strutture Sanitarie: Riflessioni su Vita, Morte e la Cultura dei Luoghi
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Barbara Ruscitti 24/01/2025 1
La società moderna è sempre più consapevole dell'importanza di progettare spazi pubblici e privati in modo da rispettare la funzione culturale ed emotiva di ciascun luogo. In questo contesto, il tema della collocazione delle case funerarie – strutture dedicate alla gestione delle salme e all’accoglienza dei parenti dei defunti – assume un’importanza cruciale. È indispensabile, infatti, che tali strutture siano progettate e costruite lontano da ospedali, case di cura e strutture sanitarie. La ragione di questa separazione risiede non solo in motivazioni logistiche, ma soprattutto nel rispetto di una differenza culturale profonda tra luoghi destinati alla vita e luoghi associati alla morte.
La Cultura dei Luoghi: Ospedali come Simboli della Vita
Gli ospedali sono luoghi che, nonostante accolgano anche momenti difficili, rappresentano per eccellenza la speranza e la cura. Sono ambienti dove si combatte per la vita, dove si attende una guarigione e dove la medicina si impegna per alleviare la sofferenza. Sono anche luoghi di nascita, di nuova vita e di ricongiungimento con la salute.
L’idea di affiancare una casa funeraria a una struttura sanitaria mina questa percezione culturale. Inserire un simbolo di morte accanto a un simbolo di vita rischia di generare un cortocircuito emotivo e valoriale. Gli ospedali devono rimanere spazi in cui i pazienti, i familiari e il personale sanitario possano concentrarsi esclusivamente sul percorso di guarigione o sulla gestione delle situazioni critiche. Introdurre un luogo che richiama il lutto e la perdita potrebbe compromettere questa energia positiva e aumentare il carico emotivo di chi frequenta tali strutture.
Il Clown in Ospedale: Un Simbolo di Vita e Speranza
Negli ospedali, è fondamentale introdurre elementi che promuovano la speranza e il sollievo emotivo. Ne è un esempio l’arte della clownterapia, che attraverso la leggerezza e il sorriso riesce a portare conforto a pazienti di ogni età, in particolare ai bambini. La figura del clown, con la sua capacità di comunicare empatia e gioia, rappresenta l’antitesi culturale della casa funeraria. L’ospedale, anziché essere affiancato da simboli di lutto, dovrebbe essere arricchito da iniziative che ne rafforzino il ruolo di spazio dedicato alla vita e al benessere.
La Casa Funeraria: Un Luogo di Riflessione e Commiato
La casa funeraria, al contrario, è un luogo che deve essere pensato come spazio di raccoglimento e memoria. È il luogo dove i familiari possono elaborare il lutto e dare l’ultimo saluto alla persona cara. La sua funzione è strettamente legata alla dimensione del commiato, che richiede calma, rispetto e un distacco simbolico dalla frenesia della vita quotidiana.
Costruire una casa funeraria accanto a un ospedale non solo confonde i significati culturali associati ai due luoghi, ma rischia anche di interferire con il processo di elaborazione del lutto stesso. I familiari che frequentano una casa funeraria hanno bisogno di trovarsi in un contesto separato dalla quotidianità ospedaliera, in un luogo che consenta loro di concentrarsi sul ricordo e sull’intimità del momento.
Motivazioni Logistiche e Urbanistiche
Oltre agli aspetti culturali, ci sono anche motivazioni pratiche che rendono inopportuna la costruzione di case funerarie accanto agli ospedali.
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Sovraccarico del traffico locale: La vicinanza a un ospedale, che è già di per sé un centro di elevata affluenza, può creare problemi di congestione del traffico e ostacolare l’accesso ai servizi sanitari.
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Rischio di interferenze emotive: La coesistenza di una casa funeraria e di un ospedale può creare disagio nei pazienti e nei familiari, che potrebbero sentirsi oppressi dalla presenza costante del simbolo della morte.
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Incompatibilità ambientale: Gli standard di sicurezza e igiene richiesti per una casa funeraria, soprattutto per quanto riguarda la conservazione delle salme, possono non essere compatibili con la natura degli ambienti sanitari circostanti.
Un Approccio Culturale e Pianificatorio
La progettazione degli spazi urbani non può prescindere dall’impatto psicologico che tali luoghi hanno sulla comunità. È necessario adottare un approccio consapevole, che rispetti la funzione simbolica e pratica di ciascun luogo. Gli ospedali devono rimanere spazi di speranza, cura e guarigione, mentre le case funerarie devono essere collocate in contesti che permettano di preservare il rispetto e la solennità del commiato.
Separare i luoghi della vita da quelli della morte non è solo una questione logistica, ma soprattutto un atto di rispetto verso le emozioni e le esigenze delle persone. Gli ospedali devono essere ambienti che alimentano la speranza e la vita, dove i pazienti possono concentrarsi sulla guarigione e dove i professionisti sanitari lavorano per salvare vite.
Le case funerarie, invece, devono essere concepite come spazi dedicati alla riflessione, alla memoria e al saluto, lontani dalla frenesia e dall’energia degli ospedali. Solo attraverso questa chiara distinzione è possibile costruire una società che rispetti il valore della vita, il significato del lutto e il bisogno di equilibrio tra speranza e ricordo.
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Chiara Ricciarelli 14/12/2022
Fluytan conservante e fissativo innovativo nel settore cimiteriale funerario sanitario
Mentre nei cimiteri il problema della fuoriuscita di liquami cadaverici dalle
tombe o dai fornetti è una questione all’ ordine del giorno, nel settore delle
imprese funebri, il bisogno di trattare una salma per preservarla,
conservandola il più a lungo possibile, è una stringente necessità.
Fluytan è la soluzione a entrambe queste esigenze, nelle sue versioni
commerciale e professionale! Potente rivoluzione nel settore, è l’ alternativa
alla formalina che permette di conservare il cadavere a lungo senza ulteriori
trattamenti.
Nel settore cimiteriale e nel settore funebre, la necessità di conservazione dei cadaveri è
quanto mai un’ urgente necessità.
E questo perché, innanzitutto, nei cimiteri il problema della fuoriuscita di liquami
cadaverici dalle tombe o dai fornetti è una questione all’ ordine del giorno (seppur poco
se ne parli).
Ma anche perché, nel settore funerario, sia con la diffusione del fenomeno delle Case
Funerarie, che all’ interno delle stesse imprese funebri, il bisogno di trattare una salma
per preservarla, conservandola il più a lungo possibile prima che il processo di
decomposizione faccia il suo – inevitabile – corso, non si rifà soltanto a criteri di ordine
igienico - sanitario, ma anche di presentabilità
In un’ottica fiduciosa verso il riconoscimento anche a livello giuridico delle tecniche di
Tanatoprassi, non possiamo ad ogni modo non constatare che una salma non trattata
non può essere adeguatamente presentabile.
Come conservare il cadavere a lungo? Come contrastare la proliferazione di batteri e
funghi, senza che compaiano subito i segni di decomposizione in assenza di sistemi o
ambienti di refrigerazione? Come mantenerne l’ igiene, attenuarne le lividità, ridare una
certa elasticità alla pelle, per “offrire” al cadavere un aspetto quanto più naturale
possibile?
Fluytan è la risposta a tutti questi quesiti!
Si tratta di un fissativo innovativo utilizzabile nel settore cimiteriale e funerario, ma utile
anche a livello “domestico”. Concepito, brevettato da Italtan nelle sue varianti, per
essere utilizzato in Case Funerarie, ospedali e domicili e per sostituire la formalina:
sostanza utilizzata ancora adesso largamente, ma molto tossica, irritante,
potenzialmente cancerogena, e, cosa non di poco conto, dotata di una scarsa efficacia
d’ impiego nel tempo.
Ma quali sono i vantaggi di Fluytan? Tramite svariate sue possibili applicazioni (sopra
cutanea, sotto cutanea, vascolare ecc.) agisce rapidamente, è efficace a lungo e non è
tossico per gli occhi, la pelle e il tratto respiratorio.
Inoltre, è in grado di mantenere e preservare il cadavere, facendo sì che non sia
necessario, successivamente, nessun altro metodo di conservazione e consentendone il
successivo eventuale ulteriore trattamento.
Per comprendere meglio nel dettaglio le caratteristiche del prodotto, dobbiamo
distinguere fra la versione commerciale e la versione professionale, o ad uso esclusivo
del Tanatoprattore. Nella prima rientrano Fluytan Topic e Fluytan Neutral, per la seconda
versione, invece parliamo del Fluytan Professional.
Fluytan Topic
Fluytan Topic è un conservante ad ampio spettro d’azione, ad applicazione topica,
utilizzabile da tutti. Ciò significa che può essere usato sia in ambito domestico, che negli
ospedali, che da parte degli operatori di Tanatoprassi.
Il prodotto migliora e semplifica le operazioni di preparazione del cadavere per la sua
esposizione. La sua applicazione è molto semplice, potendosi realizzare anche all’
interno dell’ abitazione del defunto in presenza dei familiari.
E tutto questo, senza la necessità di nessun altro tipo di mezzo ausiliario, in quanto a
differenza della versione Professional, non ha bisogno di nessuna “formazione
specifica”per essere applicato.
Come si utilizza? Per nebulizzazione (o per applicazione tramite una spugna) su tutto il
corpo e, laddove necessario, sul viso. Poi, spesso, si esegue un massaggio, per favorire
la penetrazione nell’ epidermide. E i risultati?
• Scomparsa del “Rictus Cadaverico”, o la prevenzione della sua comparsa, a
seconda delle tempistiche con cui il prodotto viene applicato.
• Eliminazione dei segni delle ipostasi, in particolare in seguito ad un’applicazione
ripetuta del prodotto.
• Neutralizzazione della flora batterica aerobica, data la sua ampia efficacia contro
batteri e funghi.
• Eliminazione dei cattivi odori causati dalla decomposizione cadaverica.
• Conseguente conservazione del cadavere, per almeno un periodo di un paio di
giorni, senza l’ausilio di sistemi o ambienti refrigeranti.
Inoltre, grazie alle sue azioni battericida, funghicida e virucida consente
all’operatore di lavorare in totale sicurezza.
Ad ogni modo, per una conservazione più a lungo, è sempre raccomandato, ad opera
esclusiva di operatori competenti, l’ uso di un prodotto professionale, per via arteriosa o
per cavità, che prolunga la conservazione del corpo anche per 4-5 giorni e oltre.
Fluytan Neutral
Fluytan Neutral, invece, è un prodotto specifico per il settore cimiteriale, in grado di
risolvere la fuoriuscita di liquidi e cattivi odori dai loculi.
In questo caso, è possibile utilizzare il prodotto a priori, tramite l' applicazione diretta
sulle parti da trattare, ma soprattutto a posteriori, dove il liquido che fuoriesce dalla
tomba cimiteriale può causare un problema non indifferente di odori fortemente
sgradevoli.
Sarà capitato a tutti di sentire notizie di bare del cimitero che scoppiano e vedono la
fuoriuscita di gas e liquami nauseabondi.
In verità, poi, si tratta di un problema tipico soprattutto dei fornetti.
Ecco, in queste situazioni, Fluytan Neutral è decisamente risolutivo, laddove gli operatori
funebri o gli addetti competenti possono intervenire nebulizzando con una cannula il
prodotto all’ interno del loculo e annullare la fastidiosa questione.
Fluytan Professional
Fluytan Professional infine è un prodotto professionale, ad uso esclusivo di coloro che
esercitano la professione della Tanatoprassi. La soluzione più idonea per una corretta e
valida conservazione della salma a 360°.
Si tratta di un prodotto innovativo e altamente funzionale.
• E’ in grado di conservare la salma, per un periodo generalmente equivalente a
quattro giorni e oltre, poiché utilizzato con un’ alta concentrazione di principi attivi.
• Ad uso esclusivo degli operatori competenti tanatoprattori, può essere utilizzato in
Case Funerarie, ma anche in ospedali e domicili.
• Anche il Professional, come la versione commerciale, può essere utilizzato per uso
topico, ma soprattutto per via arteriosa e all’ interno delle cavità del cadavere.
• Paralizzando e arrestando temporaneamente il processo di putrefazione, infatti,
permette di esporre il cadavere a temperatura ambiente, senza dover ricorrere alla
conservazione in ambienti refrigerati. Al termine del tempo ovviamente il processo di
decomposizione ricomincerà, ma lo farà in maniera controllata.
• L’ igiene è massima: anche qui grazie all’ azione battericida, funghicida e virucida
del prodotto, si consente all’operatore di lavorare in totale sicurezza.
• Fluytan Professional è un ottimo conservante che consente di eliminare la lividità
cadaverica totalmente, donando elasticità ai tessuti e conferendogli un aspetto
maggiormente naturale.
Ecco perché, per tutte le ragioni che abbiamo elencato, la veglia della salma può essere
garantita a lungo senza fastidiose visioni di trasformazioni cadaveriche sia negli ospedali
che all’ interno delle Case Funerarie.
Ma non solo. Queste caratteristiche rendono il Fluytan particolarmente adatto per
conservare il cadavere senza ulteriori tecniche aggiuntive per un periodo abbastanza
lungo e per trattarlo eventualmente con i trattamenti di Tanatoprassi.
Fluytan: conclusioni
Alla luce di quanto detto, si rivela quindi la piena efficacia del prodotto. La necessità del
suo utilizzo all’ interno del settore cimiteriale, negli ospedali e nelle Case Funerarie è
quanto mai stringente e noi di Italtan auspichiamo che sopraggiunga spontanea la
richiesta del suo uso, in considerazione degli ampi vantaggi in grado di condurre all’
interno del nostro settore di riferimento!
Atossicità, estrema facilità di utilizzo, igiene e sicurezza, alta efficacia di conservazione
permettono di esporre e conservare il cadavere a lungo, contribuendo a conferirgli un
aspetto quanto più dignitoso.
Tutto questo si ricollega alla nostra Tanatoprassi, tecnica all’ avanguardia assolutamente
indispensabile per un’ impresa funebre o una Casa Funeraria!
* Fluytan è un prodotto brevettato e distribuito da Italtan SRL. Per conoscere i dettagli e
tutte le informazioni utili, numero verde: 800 136086 (o altri contatti utili)
Andrea Pastore 13/06/2021
La Tanatoprassi nei trasporti delle salme in Italia e all’estero
Il problema del trasporto sicuro delle salme sia che avvenga all'interno della stessa Regione o tra luoghi diversi, per esempio da una regione ad un’altra, o da uno Stato ad un altro è oggetto di particolare attenzione perché se non eseguito correttamente può comportare notevoli disagi e rischi per gli operatori e per tutti gli addetti al trasporto.
Per i trasporti internazionali delle salme diversi Consolati e sempre piu compagnie aeree pretendono che tutti i trasporti di cadaveri devono garantire la massima garanzia sotto il profilo igienico sanitario e richiedono che venga eseguita una cura di conservazione sull’intero corpo del defunto, il tutto dovrà essere accompagnato dai relativi documenti che vanno riposti in una busta impermeabile di plastica che va collocata all'interno del sacco che avvolge la cassa.
Oggi l’unico trattamento conservativo, specificamente contemplato dall’attuale Regolamento di polizia mortuaria è l’iniezione nell’addome del cadavere di 500 c.c. di formalina, ma in prospettiva dell’attesa riforma che introdurrà, anche in Italia, nuovi interventi di conservazione come la tanatoprassi che già oggi viene praticata ottenendo regolari autorizzazioni dalle Autorità Sanitarie Territoriali dai tanatoprattori dell’I.N.I.T. Istituto Nazionale Italiano di Tanatoprassi in tutto il territorio nazionale si stanno garantendo trasporti nazionale ed internazionali nel totale rispetto delle norme igienico sanitarie.
Riguardo la formalina un vasto fronte, composto da esperti ed addetti ai lavori, si mostra apertamente contro l’uso della formaldeide per i trattamenti conservativi disposti dai regolamenti sanitari, soprattutto riguardo la salvaguardia degli operatori che si occupano della conservazione ma anche gli addetti al trasporto delle salme.
Guardiamo la normativa in questione, prima affrontare l’argomento in questione.
L’art. 32 del vigente regolamento di polizia mortuaria prescrive alcuni comportamenti igienici, da osservarsi nel trasporto dei cadaveri.
Nei mesi primaverili o estivi, infatti, sino ai primi giorni dell’autunno, quando il rischio di giornate calde è ancora presente, per le salme destinate al trasporto da comune ad altro comune, oppure in partenza verso l’estero o, ancora, provenienti da un paese straniero, le norme nazionali di polizia mortuaria impongono di praticare sul cadavere l’iniezione antiputrefattiva , che altro non è che l’introduzione nelle cavità addominali di 500 c.c. di formalina, dopo che sia trascorso il periodo d’osservazione e non vi sia più dubbio alcuno sull’accertamento di morte effettiva (Art. 8 DPR n. 285/1990).
Tale trattamento antiputrefattivo sarà eseguito anche in caso la destinazione finale del feretro sia raggiunta dopo 24 ore di tempo, oppure quando siano già trascorse 48 ore dal decesso, prima del trasferimento dello stesso nel cimitero.
E’utile far notare che l’iniezione antiputrefattiva iniettata solo nell’addome agisce solo in quella parte e tutto il resto del corpo prosegue la sua fisiologica decomposizione. Da notare che nel regolamento: l’articolo 30, dedicato interamente alle modalità in cui il trasporto funebre debba esser svolto precisa, come la doppia cassa (cofano di legno con vasca zincata, chiusa con saldatura a tenuta stagna per il trasporto da comune a comune sia da ritenersi obbligatoria solo per i tragitti che superino i 100 Kilometri.
Nell’ipotesi di un trasporto funebre che si svolga, in un giorno di caldo estivo, verso una meta, distante meno di 100 kilometri, il rivestimento zincato della cassa non sarebbe dunque necessario ed i gas della decomposizione, accellerata dalle alte temperature, verrebbero contrastati solo dall’azione di una cura di conservazione dell’intero corpo ossia una cura di tanatoprassi..
Chiediamoci quale potrebbe esser la conseguenza se le cure di conservazione delle salme non venissero praticate.
Una regola assai conosciuta in ambito medico-legale istituisce una precisa relazione tra ambiente esterno e processi degenerativi della materia organica.
Secondo quest’equazione l’esposizione di un cadavere agli agenti atmosferici, in una sola ora d’estate, corrisponde all’abbandono dello stesso all’aggressione ossidativa dell’aria e dei suoi batteri nell’arco di un’intera settimana in inverno.
Non è quindi sbagliato immaginare che, nel tempo necessario a percorrere i 100 Km scarsi fissati dalla legge, potrebbe già essere iniziata la fase della decomposizione cadaverica enfisematosa, con la conseguente produzione di una notevole quantità di gas e liquidi.
Quando venisse a mancare la cura di tanatoprassi nei trasporti oltre i 100 km i processi putrefattivi potrebbero soprattutto d’estate compromettere la ermeticità, che la lamiera zincata, per definizione impermeabile a liquidi e gas, potrebbe garantire, i nauseabondi composti liquidi e gas, sprigionati dal cadavere, sarebbero completamente liberi di fuoriuscire dalla cassa e diffondersi nell’ambiente circostante con grave pregiudizio per l’incolumità stessa degli addetti ai lavori e per i dolenti.
Sulla base di queste informazioni, da più parti nel mondo sanitario, si auspica il divieto di praticare l’iniezione antiputrefattiva classica, proprio perché le cure di tanatoprassi, sarebbero in grado di risolvere il problema e arrestare per diverso tempo i processi putrefattivi della salma, assicurando condizioni di massima igiene durante il trasporto della salma , la veglia funebre e la celebrazione delle esequie.
Riguardo all’uso del prodotto da utilizzare la formalina è ormai bandita da molti paesi nel mondo per la sua tossicità e pericolosità sia per gli operatori che per le famiglie e l’ambiente. In tutti i trattamenti rivolti alla conservazione della salma oggi gli operatori del settore cercano nuovi prodotti per sostituire la formalina e lavorare senza rischi per la salute.
Oggi in Italia grazie al brevetto Europeo Fluytan (www.fluytan.it) un affidabile fluido di conservazione, gli operatori del settore riescono a garantire conservazioni delle salme per i trasporti internazionali anche per oltre 60 giorni. Sono numerose le testimonianze di interventi eseguiti con il Fluytan con risultati a dir poco fenomenali. Eppure nei paesi anglosassoni ed anche in Francia, dove risiedono le più prestigiose scuole di tanatoprassi, gli addetti ai lavori di questa disciplina continuano a consigliare l’uso di una soluzione, anche se molto annacquata, di formalina da iniettare nei vasi sanguigni dei cadaveri .
In occasione di trasporto salma internazionale la cura di tanatoprassi potrebbe esser ingiunta, in quanto diversi stati (il Canada, Australia, Inghilterra, e altri) per accogliere il rimpatrio di un cadavere pretendono che lo stesso sia stato sottoposto ad attenti trattamenti conservativi.
Proviamo ad immaginare un’ipotesi molto realistica..
Nel mese di luglio, con temperature oltre i 30 gradi centigradi, un’impresa è incaricata di un trasporto funebre di notevole distanza, anche se rimane, in ogni caso, entro i confini nazionali.
Se sulla salma non viene eseguita una corretta cura di tanatoprassi o, per motivi ideologici, o semplicemente economici, la famiglia non la richiede, gli addetti al trasporto dovranno rassegnarsi alla poco piacevole idea di viaggiare magari per un’intera giornata, in compagnia di un feretro, già, dopo poche ore dal suo confezionamento, fradicio di liquami e rigonfio di maleodoranti vapori cadaverici se il viaggio e su terra. Al contrario se il viaggio e via aereo sorgono molti dubbi sul fatto che quella salma sia accettata a bordo.
Si deve poi valutare il rischio, sempre presente, nonostante l’azione della valvola depuratrice, di un’improvvisa rottura della lamiera zincata con relativa perdita di liquidi organici fuori della vasca metallica cosa che accade molto frequentemente nel periodo estivo.
Inoltre se lo zinco è a diretto contato con la salma e non sono stati applicati materassini assorbenti o polveri super-assorbenti occorrono anche reggette oppure, in alternativa, altro sistema idoneo a neutralizzare i gas e i liquidi causati dalla decomposizione.
Con la pratica della tanatoprassi i trasporti nazionali e internazionali delle salme sono garantiti sotto ogni profilo igienico sanitario eliminando tutti i processi di decomposizione per più settimane.
Chiara Ricciarelli 31/01/2022
Case Funerarie: strutture in crescita, ma senza la Tanatoprassi non hanno senso!
Boom di Case Funerarie: fenomeno in crescita, soprattutto
nel Nord Italia. Le strutture nascono velocemente, ma,
senza praticare la Tanatoprassi, riescono davvero a
esplicitare l' obiettivo per il quale hanno preso vita? Ossia:
umanizzare e dare dignità alla morte? Come sempre
abbiamo asserito, a nostro avviso, la risposta,
decisamente, è NO!
322 è, ad oggi, il numero di Case Funerarie in Italia. Il trend è
infatti molto diffuso nei paesi anglosassoni e in America, ma
adesso è in rapido sviluppo anche nel nostro Paese.
Concentrate nel Nord, soprattutto in Lombardia, le Case
Funerarie stanno prendendo piede in Italia con una crescita
esponenziale: parlando in parole povere, si potrebbe dire che
“spuntano come funghi”.
La ragione di quest' incremento è presto detta. Ossia il
cambiamento, anche qui, della concezione del rito funebre.
Infatti, per la veglia del caro defunto scomparso, la Casa
Funeraria, luogo accogliente e idoneo, si configura come un'
alternativa alle mura domestiche - dove la famiglia continuerà a
vivere, conservando un ricordo spiacevole dell' evento.
Ma anche soprattutto alla – peggiore – fredda e sterile sala
mortuaria degli ospedali: luogo davvero poco consono a
garantire i bisogni umani di intimità e riservatezza e a poter
esprimere a pieno emozioni e sentimenti dolorosi legati alla
perdita.
Ma la Casa Funeraria senza la pratica della Tanatoprassi è
davvero funzionale? Noi di Tanmagazine abbiamo, da
sempre, asserito di no.
Il concept che è alla base della Casa Funeraria è quello di voler
rappresentare al meglio le volontà, i desideri e i bisogni di
raccoglimento delle famiglie.
I cari familiari, parenti e amici infatti hanno bisogno di tempo per
vegliare sul defunto, ricongiungendosi spiritualmente (sia che
siano credenti che non) col caro scomparso, ricordandolo e
omaggiandolo.
E tutto questo, deve essere fatto in un ambiente idoneo e
adeguato, in grado di custodire e “cullare” fra virgolette la salma
del defunto scomparso, in tutta tranquillità e sicurezza, all'
interno di un' area serena. Un' atmosfera rilassata, tranquilla,
raccolta.
Un momento, insomma, per pregare o per ricordare. Prima dell'
addio definitivo alle spoglie terrene.
Ma i cari congiunti hanno il sacrosanto diritto di conservare un
bellissimo ricordo non solo della struttura e dell' area.
A cosa serve avere a disposizione un'area magnifica, comoda,
confortevole, se la visione del caro defunto è deturpata ed
esteticamente sgradevole?
Purtroppo, il decorso fisiologico della salma non ha misteri:
dopo la morte, il corpo subisce naturalmente una veloce
trasformazione, tutt' altro che piacevole.
La fuoriuscita di liquidi organici e la presenza di vapori
nauseanti dal cadavere del congiunto non sono sicuramente
fenomeni ai quali i cari familiari vorrebbero trovarsi davanti.
Ma è questa la sorte di una salma, che, se non trattata,
possiamo dire sia ai limiti della decenza e della presentabilità
davanti agli occhi delle proprie famiglie e dei propri cari.
E una veglia di questo genere può diventare un buon ricordo?
Come è ovvio rispondere, secondo noi, NO!
Se la Casa Funeraria consente di ampliare la veglia funebre per
più giorni, che almeno questo sia fatto con criterio e al massimo
delle possibilità e potenzialità.
C'è una bella differenza nel presentare una salma non trattata,
piuttosto che invece avere un corpo “curato” con le tecniche all'
avanguardia della Tanatoprassi.
La Tanatoprassi è, infatti, indispensabile per riuscire a sposare
bene l’obiettivo ultimo, della Casa Funeraria, di dare la migliore
dignità alla morte.
La Tanatoprassi, con le cure rivolte alla salma prima delle
esequie - in termini di igiene e di presentazione estetica -, mira
non solo a conservare il corpo il più a lungo possibile in
condizioni di sicurezza, ma anche a trattarlo in modo da
renderlo, esteticamente, il più possibile vicino a rappresentare
un’ immagine serena del defunto.
Solo applicando le tecniche di Tanatoprassi, secondo noi, il
trend di crescita del numero di strutture di Case Funerarie in
Italia può avere una connotazione positiva.
Solo così, infatti, queste riescono a raggiungere bene l' obiettivo
e lo scopo per cui prendono vita: umanizzare e ridare dignità
alla morte, alleggerendone il più possibile, anche per chi resta, i
segni della sofferenza.
Quindi: sì a un luogo idoneo di raccoglimento e veglia, ma
anche sì ad una cura della salma meticolosa, professionale e
attenta!
Carla Stelli
Non ho capito,perché si deve cambiare posto alle camere mortuaria.Se uno va all'ospedale per curarsi,penso che non cambi niente anzi,dovrebbe pensare quello che vede.E poi quei soldi che spenderesti,datemi a chi lavora negli ospedali. Visto che devono firmare il contratto,speriamo che sia migliore di quello che hanno adesso.Vi vengono idee che fanno piangere.Invece l'idea DEI PAGLIACCI'Mi piace,visto che li avete già.LANDINI,MORTADELLA,CONTE. 29/01/2025
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