Nuovo Corso di Formazione per Tanatoprattori: Inizio a Settembre 2024

Barbara Ruscitti 15/05/2024 0

Siamo lieti di annunciare che a partire da settembre 2024 inizierà il nuovo corso di formazione per la figura di Tanatoprattore, organizzato dall'Istituto Nazionale Italiano Tanatoprassi (I.N.I.T.) e dall'Associazione Italiana Tanatoprassi (ASSOTAN).

Questo corso rappresenta un'opportunità unica per coloro che desiderano specializzarsi in una professione fondamentale nel settore funerario e cimiteriale, con la garanzia di una formazione completa e rigorosa.

Il programma intensivo del corso, della durata di nove mesi, prevede un totale di 350 ore formative che combinano teoria e pratica. Gli argomenti trattati includeranno:

  • Tecniche di Conservazione: Approfondimenti sulle tecniche avanzate di Tanatoprassi, con l' inclusione dell'uso di prodotti innovativi come Fluytan.
  • Anatomia e Fisiologia: Conoscenze dettagliate del corpo umano e dei processi di decomposizione.
  • Etica e Normativa: Studi sulle leggi e regolamentazioni attuali che governano la Tanatoprassi in Italia.
  • Gestione del Lutto: Tecniche di supporto per le famiglie in lutto, con l'obiettivo di migliorare l'interazione ed il servizio offerto. 

Le iscrizioni sono aperte fino al 31 luglio. Le persone interessate possono visitare il sito ufficiale di www.assotan.it  ed iscriversi come soci studenti, o contattare direttamente I.N.I.T. per ulteriori dettagli. Il corso è aperto a tutte e tutti, ma i posti sono limitati, quindi si consiglia di iscriversi il prima possibile.

Julie Carpentieri, una delle partecipanti al precedente corso, ha condiviso la sua esperienza: "Il corso di Tanatoprassi mi ha fornito competenze pratiche e una comprensione approfondita del mio ruolo.
Ora mi sento preparata per offrire un servizio professionale e rispettoso."

Non perdere questa opportunità di specializzarti in una professione in crescita e di fare la differenza nel settore funerario.
Per maggiori dettagli sul corso di Tanatoprassi e per iscriversi, visita il sito dell'Istituto Nazionale Italiano Tanatoprassi all'indirizzo https://www.tanatoprassi.it/ e compila il modulo di richiesta informazioni vi saranno inviate tutte le informazioni per partecipare..

Ringraziamo per la lettura e auguriamo a coloro che intraprenderanno questo percorso formativo un cammino ricco di successi.

 

Potrebbero interessarti anche...

Redazione Tan Magazine 17/09/2020

La nuova tanatoprassi

Con la scoperta di Fluytan, il sostituto della formalina nasce la nuova tanatoprassi: nuove tecniche, nuovi metodi di intervento, cambia il modo di svolgere la cura di tanatoprassi che il mondo conosce.
I.N.I.T. Istituto Nazionale Italiano di Tanatoprassi in collaborazione con Assotan e Alphatan Academy stanno preparando un libro per studiare e per apprendere la Nuova Tanatoprassi. Questo testo vi assisterà e vi porterà passo passo fino al momento dei test per l'esame finale dei corsi riconosciuti dallo Stato Italiano.

Leggi tutto

Nicolas Tiburzi 15/04/2022

La tanatoprassi riparatrice

Il mondo della tanatoprassi è un insieme di specilizzazioni, che permettono ad un tanatoprattore professionista di raggiungere soluzioni anche nei casi piu complicati!!

Entriamo insieme nello specifico dei casi di forte dimagrimento del viso e stato cachettico, come si interviene?

 

Ricostruzione ipodermica

 

·         La ricostruzione

La ricostruzione ipodermica del tessuto è un trattamento per la faccia, il collo e le mani. La perdita di tessuto adiposo nell’anzianità non deve essere considerata un problema per la restaurazione. Un naturale infossamento può essere presente nelle guance di molte persone: anche questo non è un problema per la restaurazione. Comunque, il contenuto normale di acqua nel corpo di una persona è approssimativamente l’80% del peso corporeo. Una malattia deturpante che provoca la disidratazione, potrebbe togliere l’umidità dalle cellule del tessuto e creare delle cavità tra la struttura ossea. L’unico difetto della ricostruzione ipodermica è che si rischia di riempire eccessivamente le strutture da uno dei due lati del viso, il viso risulterebbe perfetto su un lato e gonfio sull’altro. Anche se c’è un limite di iniezione nei tessuti, grazie alle ossa che impediscono di penetrare in profondità. Anche una leggera iniezione di troppo su di un lato porterebbe ad ulteriori iniezioni per compensare l’altro lato. Lo squilibrio dei due lati può produrre una distorsione della superficie naturale. È consigliabile iniettare il ricostruente in piccole dosi, sottovalutando le quantità necessarie finché entrambi i lati sono stati iniettati. Si può sempre ritornare al punto d’iniezione per effettuare altre iniezioni.

 

·         Punti di entrata

Una siringa ed un ago ipodermico sono utilizzati per iniettare la sostanza ricostruente sotto la pelle. Un punto nascosto viene selezionato per l’inserimento dell’ago: il buco diventa scuro dopo l’esposizione all’aria, perciò ulteriore lavoro sulla superficie visibile potrebbe rendersi necessario.

Punti nascosti sul viso possono essere: la linea dei capelli, le narici, gli angoli della mandibola. In alcune aree del viso è sufficiente un solo punto d’entrata per raggiungere tutte le parti da restaurare; altre aree invece a causa della grandezza o delle curvature, necessitano di più punti di iniezione.

 

·         Sostanze ricostruenti

Può essere utilizzato come ricostruente la crema massaggio; è comunque necessaria una crema morbida. Una quantità minima di olio minerale può essere aggiunta alle creme più dure per semplificare l’iniezione. Per caricare la siringa di crema, si deve rimuovere la testina in modo da riempire la siringa con una spatola. Premendo lo stantuffo l’aria nella siringa verrà espulsa ed il ricostruente uscirà dall’ago.

 

·         Gli aghi ipodermici

È disponibile una vasta quantità di aghi con misure diverse. I diametri grandi sono i più pratici per l’iniezione della crema. La punta dell’ago ipodermico è tagliata in modo da facilitare l’inserimento e lasciare un’apertura più piccola del diametro dell’ago. La lunghezza dell’ago si determina in base alla grandezza dell’area da riempire.

 

·         Procedura generale

L’ago viene direzionato nel tessuto più superficiale fino al punto più distante della cavità. L’ago si tiene il più vicino possibile alla superficie del derma; l’iniezione nella profondità dei tessuti risulterebbe completamente inefficace. È richiesta la massima cura nel direzionare l’ago in modo da evitare di bucare la pelle in superficie; per evitare tali inconvenienti si può posizionare la mano libera sulla superficie della pelle in modo da seguire la profondità dell’ago. Se la pelle si buca accidentalmente, è necessario ridirezionare l’ago; dopo aver completato il riempimento, il buco deve essere chiuso e coperto con la cera restaurativa.

La punta dell’ago viene bloccata dal tessuto sottocutaneo verso il quale è stato direzionato; si sblocca la punta, ritraendo l’ago indietro di 1cm prima di iniziare l’iniezione. Mentre si inietta, l’ago si ritira lentamente verso il punto d’entrata. Questo processo viene ripetuto finché tutta la regione interessata è riempita; solo a quel punto viene ritirato l’ago. Il riempimento in eccesso rimasto all’interno dell’ago deve essere espulso dall’ago prima che indurisca. Non è necessario ritirare l’ago dal punto d’entrata quando si deve riempire la siringa; si può staccare la siringa dall’ago in modo da riempirla senza togliere l’ago. Aghi e siringa devono essere lavati dopo l’uso; prima devono essere lavati in acqua calda con sapone, poi si sgrassano con un disinfettante liquido. Siringa e aghi si conservano separatamente proteggendo le punte degli aghi.

 

Leggi tutto

Nicolas Tiburzi 17/09/2020

L'I.N.I.T. e l'Università degli Studi di Roma Tor Vergata istituiscono veri e propri corsi

Andrea Fantozzi è il professionista che, pur avendo incontrato numerosi ostacoli, ha voluto portare la tanatoprassi in Italia. E che dieci anni fa ha incontrato il Professor Giovanni Arcudi, dell’Istituto di medicina legale dell’Università Degli Studi di Roma Tor Vergata, il quale ha riconosciuto la validità di questa procedura, sia per quel che concerne l’ambito igienico-sanitario, sia per quello della medicina legale. Grazie alla collaborazione con l’Init (Istituto nazionale italiano di tanatoprassi), fondato dallo stesso Andrea Fantozzi, sono stati istituiti veri e propri corsi, organizzati nella sede dell’università romana.

Ma che cosa è la tanatoprassi? È la disciplina, non ancora normata legalmente, che racchiude tutte le cure igienico-conservative da mettere in campo non appena sopraggiunge la morte. Spiega Fantozzi: «Il corpo umano inizia la fase della decomposizione e tutto ciò è dovuto alla presenza di liquidi che possono fuoriuscire dal corpo, oppure coaguli che formano macchie ipostatiche sul volto, che rendono ancora più dolorosa la veglia funebre a tutti coloro che vi partecipano. Con la tanatoprassi si cerca di ovviare a questo problema, grazie a una procedura igienica di conservazione temporanea del corpo, che interrompe momentaneamente (per 10-15 giorni) la decomposizione e tutti i segni della morte».

La tanatoprassi non va confusa con la tecnica dell’imbalsamazione in quanto quest’ultima consente la conservazione dei corpi per un lasso di tempo indefinito, mentre la cura igienica consente di ritardare il processo di decomposizione solo per un breve periodo.

Leggi tutto

Lascia un commento

Cerca...