Come conservo il cadavere?
Barbara Ruscitti 30/11/2023 0
La conservazione dei cadaveri è una pratica che ha origini antiche e che ha assunto diverse forme e significati nel corso della storia. In alcune culture, come quella egizia, la conservazione dei cadaveri era finalizzata a garantire la sopravvivenza dell'anima nell'aldilà, e per questo si ricorreva a complessi rituali di mummificazione artificiale, che prevedevano l'uso di sostanze chimiche, bende e resine. In altre culture, come quella cristiana, la conservazione dei cadaveri era vista come un segno di santità e di miracolo, e per questo si preferiva lasciare che i corpi si mummificassero naturalmente, grazie all'azione di fattori ambientali o biologici. In entrambi i casi, la conservazione dei cadaveri aveva una valenza religiosa e simbolica, che trascendeva la dimensione materiale e biologica. Oggi, la conservazione dei cadaveri ha perso gran parte di questa valenza, e si pone piuttosto come una questione di ordine sanitario, etico e ambientale. Infatti, i cadaveri sono fonte di potenziali rischi per la salute pubblica, in quanto possono essere veicoli di malattie infettive, e per l'ambiente, in quanto possono inquinare il suolo e le acque con i loro liquami. Per questo motivo, si prevede che i cadaveri siano sottoposti a trattamenti di disinfezione e di conservazione prima di essere sepolti o cremati, al fine di ridurre al minimo questi rischi. Tuttavia, i trattamenti più comunemente usati, come la formalina o il fenolo, hanno degli svantaggi, in quanto sono sostanze tossiche, irritanti e cancerogene, che possono danneggiare sia i lavoratori che li maneggiano, sia i parenti e i visitatori dei defunti, sia gli animali e le piante che entrano in contatto con essi. Per questo motivo, si sta diffondendo sempre di più l'interesse per l'uso di sostanze naturali per conservare i cadaveri, che abbiano una minore impatto negativo sulla salute e sull'ambiente, e che allo stesso tempo garantiscano una buona conservazione dei tessuti e una maggiore dignità dei defunti. Tra queste sostanze, una delle più promettenti è il Fluytan, un prodotto che serve è capace di recuperare la decomposizione dei tessuti organici, sia umani che animali. Il Fluytan ha alcuni vantaggi rispetto alla formalina, come una minore tossicità, una maggiore elasticità e flessibilità dei tessuti, e una migliore preservazione dell'antigenicità per le tecniche speciali di Genetica Forense¹. Il Fluytan si presenta in diverse formulazioni, a seconda dell'uso che se ne vuole fare, e può essere usato in diversi ambiti, come la tanatoestetica, la tanatoprassi, la medicina legale, la tassidermia e la patologia¹. Un altro esempio di sostanza naturale per conservare i cadaveri è l’Ecofluytan, che ha la proprietà di disidratare i tessuti e di impedire la proliferazione dei batteri. L’Ecofluytan viene usato per iniezione intravasale per la conservazione e mummificazione artificiale al contrario il Fluytan può essere usato a livello topico e ha un’azione di preservare un cadavere per 2/3 giorni. In conclusione, l'uso di sostanze naturali per conservare i cadaveri è una pratica che ha delle implicazioni positive sia dal punto di vista sanitario che ambientale, ma anche dal punto di vista etico e culturale. Infatti, queste sostanze consentono di rispettare la volontà dei defunti e dei loro familiari, di preservare la memoria storica e culturale, e di riscoprire il valore simbolico e spirituale della morte.
maggiori informazioni sul prodotto Fluytan www.fluytan.it
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Andrea Pastore 13/10/2024
Il Regolamento di Polizia Mortuaria: un quadro in evoluzione
Il Regolamento di Polizia Mortuaria, introdotto con il Decreto del Presidente della Repubblica n. 285 del 10 settembre 1990, rappresenta un punto di riferimento fondamentale nell'ambito della gestione dei defunti in Italia. Questo complesso di norme, costantemente aggiornato in base alle evoluzioni sociali, sanitarie e tecnologiche, definisce le procedure da seguire in caso di decesso, dalla constatazione medica alla sepoltura, passando per il trasporto e la conservazione delle salme.
L'importanza di un quadro normativo aggiornato
Il settore funerario è profondamente legato alle tradizioni culturali e religiose di un paese, ma allo stesso tempo è soggetto a rapidi cambiamenti. L'allungamento della vita media, l'evoluzione delle pratiche mediche, l'emergenza sanitaria globale e le nuove esigenze della società civile richiedono un continuo adeguamento del Regolamento di Polizia Mortuaria.
Quali potrebbero essere i prossimi aggiornamenti?
Sulla base delle tendenze attuali e delle sfide future, è possibile ipotizzare alcune possibili evoluzioni del Regolamento:
- Digitalizzazione dei processi: L'introduzione di strumenti digitali per la gestione delle pratiche funerarie potrebbe semplificare le procedure, ridurre i tempi e garantire una maggiore trasparenza. Si potrebbe pensare a un'anagrafe dei defunti digitalizzata, alla dematerializzazione dei certificati e alla possibilità di effettuare alcune operazioni online.
- Valorizzazione della volontà anticipata: Sempre più persone desiderano esprimere le proprie volontà in merito alle proprie esequie. Una revisione del regolamento potrebbe prevedere una maggiore tutela della volontà anticipata, facilitando la sua espressione e garantendone il rispetto.
- Sostenibilità ambientale: Il tema della sostenibilità ambientale sta diventando sempre più centrale in tutti i settori. Anche il settore funerario potrebbe essere interessato da un processo di ecologizzazione, con l'incentivazione di pratiche più rispettose dell'ambiente, come la cremazione o la sepoltura naturale.
- Tutela dei diritti dei familiari: Il decesso di un congiunto rappresenta un momento molto delicato per i familiari. Il regolamento potrebbe essere aggiornato per garantire una maggiore assistenza e tutela dei loro diritti, sia dal punto di vista emotivo che pratico.
Conclusioni
Il Regolamento di Polizia Mortuaria è uno strumento dinamico, che si adatta ai cambiamenti della società. I prossimi anni potrebbero portare a significative novità in questo ambito, con l'obiettivo di garantire un servizio sempre più efficiente, trasparente e rispettoso delle esigenze di tutti.
Chiara Ricciarelli 11/11/2020
Toscana e Tanatoprassi: a che punto siamo?
Ne parliamo con La Piramide, Casa Funeraria in Versilia
La tanatoprassi è un trattamento "post-mortem" che si occupa della
conservazione, cura igienica e presentazione estetica del corpo dopo il suo
trapasso: mentre è molto diffusa al Settentrione, in Toscana, ossia nella
Regione che prenderemo in esame per quest' articolo, sembra ancora non
essere ben radicata. Ne parliamo con La Piramide, Casa Funeraria in
Versilia.
In Toscana, viene praticata la tanatoprassi? Fra Case Funerarie e Sale o
Cappelle del Commiato, in Toscana, esistono ad oggi 29 strutture. Per la
maggior parte si tratta di Sale del Commiato, mentre sono 5 le Case Funerarie,
all' interno delle quali, tuttavia, risulta, da una ricerca da noi svolta, che non
vengono praticate particolari tecniche di tanatoprassi.
Questo mese abbiamo intervistato La Piramide, in Versilia, per parlare di
tanatoprassi e di organizzazione del rito funebre all' interno di una Casa
Funeraria. Ci siamo interfacciati con Emanuele Ricci, titolare, e Roberto
Rebughini, direttore delle Onoranze Funebri.
“All' interno della Vs. Casa Funeraria, viene praticata la tecnica della
tanatoprassi?”
Al momento, no. Adottiamo una serie di procedure per garantire e controllare le
condizioni del cadavere durante la sua permanenza all' interno della struttura;
per quanto riguarda invece la conservazione della salma stessa, in questa Casa
Funeraria, non usiamo mettere in pratica tecniche di tanatoprassi.
Ad esempio, cambiamo l' aria all' interno della sala, almeno 7 volte ogni ora.
Inoltre ci occupiamo del controllo dell' umidità e del controllo della salma, della
temperatura corporea e dei movimenti. Qualora si verificasse un evento in
questo senso, la nostra struttura è dotata di appositi dispositivi di allarme e
segnalazione.
Quella che viene chiamata comunemente “imbalsamazione” della salma, o in
termini migliori la sua cura e conservazione, invece, purtroppo, non è una
pratica molto usata qui nella nostra Regione, tanto che in 20 anni che
esercitiamo la nostra professione, ci è capitata una volta sola una richiesta in
questo senso. Ma stiamo parlando di 12 – 13 anni fa.
Attualmente, bisogna ammettere che nessuno dei nostri clienti ci ha manifestato
particolari richieste od esigenze in questo senso. C'è da dire che purtroppo i
tempi sono anche quelli che sono, dove le famiglie, soprattutto quelle di media
“classificazione” sociale, tendono spesso a risparmiare sulla cerimonia funebre,
prediligendo riti minimali.
Prova questa che la tanatoprassi, importante tecnica di cura, conservazione e
trattamento estetico della salma, non è ancora diffusa molto nel nostro Paese, o
quanto meno, praticamente quasi del tutto assente sul nostro territorio toscano.
Tuttavia, sarebbe importante una sensibilizzazione della cultura della nostra
società e dei nostri usi e costumi e tradizioni, per riconoscere l' importanza di
una pratica che è di notevole aiuto, sia dal punto di vista dell' igiene che dal
punto di vista della cura dell' ultima immagine del caro defunto scomparso.
“Come è nata la Vs. Casa Funeraria e cosa la contraddistingue?”
La Casa Funeraria è un luogo di ritiro e di preghiera, dove si respira intimità,
calore umano e sensibilità. Onoranze Funebri La Piramide è un azienda
giovane. Dopo quasi 20 anni nel settore, il titolare Emiliano Ricci, infatti, ha
intrapreso questo percorso 2 anni fa. La nostra è una struttura unica perché è la
sola casa funeraria della Versilia, nata adiacente all' area ospedaliera.
Ci sono, al suo interno, 3 Sale del Commiato ed ogni spazio è personalizzabile
per il proprio credo. Nelle Sale, si trova un monitor 38 pollici, dove
tradizionalmente, viene proiettato il manifesto funebre, ma c'è la possibilità di
mettere anche video o una canzone.
I congiunti e i familiari, così, hanno la possibilità di vegliare il proprio caro per
circa 24 ore, fino ad un massimo di 48, anche se non se ne consiglia il
prolungamento oltre questi tempi, per ovvie ragioni igieniche. Ecco quindi, che,
come dicevamo prima, le tecniche di tanatoprassi verrebbero, in queste
occasioni, davvero in aiuto per prolungare la veglia e per offrire il miglior
ricordo del caro scomparso, garantendone un' immagine quanto più dignitosa
possibile, e cercando di alleviare le sofferenze che è necessario spesso
affrontare nel fine vita.
Gli spazi interni sono molto curati, con arredamenti minimalisti ma efficaci per
trasmettere una sensazione di serenità, di quiete, di intimità e di preghiera.
L' ambiente intorno, poi, è degno di nota. La Casa Funeraria nasce all' interno di
una verde pineta, la struttura ha una bella vetrata che offre uno spazio arioso, le
pareti sono dorate, una diversa dall' altra, a testimonianza delle varie
sfaccettature umane. Ci sono anche alcune lastre di vetro, tutte alte uguali:
questo significa che siamo tutti uguali su questa terra.
Abbiamo un percorso, quello dell' acqua, che simboleggia la nascita, ma anche
il percorso della vita, con un paio di ostacoli e un vortice finale, che riporta all'
origine di tutto, come il ciclo di tute le cose.
Certamente, la Casa funeraria è ben diversa da una più semplice Cappella del
Commiato, dove per legge non si può tenere la salma aperta, e che ospita,
quindi, i cadaveri a cassa chiusa; per non parlare delle strutture ospedaliere,
ben più fredde e “ ostiche”.
“Qual' è lo scopo della Casa Funeraria? Come cambia, in questo senso, il
rapporto con le persone?”
Se vogliamo dirlo in poche parole, la finalità della Casa Funeraria è trasmettere
questo concetto: umanizzare e valorizzare anche un evento così tanto doloroso,
come l' evento morte. La perdita di un caro congiunto è sempre un evento
traumatico e destabilizzante, ma quello che apprezzano i clienti di una Casa
Funeraria è proprio il calore umano. Il personale mantiene un rapporto
particolare con la famiglia: nella Casa Funeraria, si è a contatto con la famiglia
8 - 10 ore durante la veglia funebre, si ha un rapporto giornaliero e quotidiano,
un rapporto continuativo, se vogliamo, e sicuramente tutto ciò è molto diverso
rispetto alle tradizionali attività che si svolgono in un luogo “freddo” come può
essere l' obitorio, dove il personale dell' impresa funebre si occupa delle
semplice attività ordinarie.
Le persone vedono sicuramente il nostro lavoro in modo diverso. Diciamo che
questa differenza si fa sentire molto. Un tempo, e parlo di 20 o 30 anni fa, si
faceva di tutto per poter vegliare il caro congiunto a casa. Adesso le cose però
sono cambiate: spesso e volentieri gli spazi delle mura domestiche sono quelli
che sono e sono mutate anche le esigenze familiari. Ci sono bimbi piccoli...
oppure, parenti che fanno visita a qualsiasi ora. In una Casa Funeraria è un' altra
cosa, l' ambiente è più intimo e raccolto, si ha tempo a disposizione in un
contesto di “tranquillità.”
Certo, si parla di un contesto più sano, anche igienicamente, anche se le
tecniche di tanatoprassi darebbero indubbiamente un nuovo impulso in questo
senso, contribuendo a migliorare il settore e sensibilizzare verso un' ottica
diversa, per porre massima attenzione sulla cura, sull' igiene, sull' estetica per
offrire un' immagine quanto più serena possibile del caro scomparso.
In questo modo, inoltre, si potrebbero, col tempo, correggere anche molte
concezioni. Il rito funebre sta cambiando, e nonostante il tabù e la riluttanza
verso le tematiche della morte siano sempre presenti (ci permettiamo di
segnalare anche una certa mancanza di valori, soprattutto da parte delle nuove
generazioni), il nostro auspicio è sicuramente quello di poter rivalorizzare e
umanizzare, a livello di costumi e di società, di pensieri, e di credi, questa fase
così importante della nostra esistenza.
Nicolas Tiburzi 12/01/2025
L'I.N.I.T. e Assotan affrontano l'emergenza igienico-sanitaria nei cimiteri italiani: il ruolo cruciale della tanatoprassi
Negli ultimi decenni, l'igiene pubblica nei cimiteri italiani ha rappresentato un problema sempre più grave, ma troppo spesso ignorato. L'introduzione del sistema di tumulazione ha portato a conseguenze inaspettate e allarmanti: perdite di liquidi cadaverici e odori nauseanti, che non solo compromettono la salubrità degli ambienti cimiteriali, ma rappresentano anche un rischio significativo per la salute pubblica. Questo fenomeno, persistente da oltre 70 anni, è rimasto sostanzialmente irrisolto, nonostante la sua crescente rilevanza. A fronte di questa emergenza, l'I.N.I.T. (Istituto Nazionale Italiano di Tanatoprassi) e Assotan (Associazione Italiana Tanatoprassi) si sono impegnati a offrire soluzioni concrete, attraverso l'introduzione della tanatoprassi in Italia, sotto la guida e la determinazione del loro Presidente, Andrea Fantozzi.
Il contributo straordinario di Andrea Fantozzi
Andrea Fantozzi non è solo il Presidente dell'I.N.I.T. e di Assotan, ma un autentico pioniere nel settore funerario italiano. Dopo aver introdotto con successo il modello delle case funerarie in Italia, Fantozzi ha rivolto la sua attenzione a un'altra sfida cruciale: garantire la dignità e la sanità pubblica nel settore funerario, con un focus particolare sulla problematica igienico-sanitaria nei cimiteri.
La sua visione e il suo impegno costante hanno spianato la strada a un cambiamento epocale, mettendo in evidenza la necessità di una gestione più moderna e rispettosa dei defunti. Grazie alla sua leadership, l'I.N.I.T. e Assotan sono oggi in prima linea nella promozione della tanatoprassi come strumento indispensabile per affrontare le criticità dei cimiteri italiani e tutelare il benessere collettivo.
Tanatoprassi: una disciplina indispensabile per affrontare le criticità dei cimiteri italiani
La tanatoprassi è una pratica che mira alla conservazione igienica del corpo umano dopo il decesso. Grazie a tecniche avanzate di trattamento, questa disciplina permette di prevenire la decomposizione precoce, contenendo il rilascio di liquidi e gas che rappresentano una delle principali cause del degrado ambientale nei cimiteri. Tuttavia, in Italia, la tanatoprassi è ancora poco conosciuta e scarsamente applicata, a differenza di molti altri Paesi europei dove è considerata una pratica standard.
L'iniziativa dell'I.N.I.T. e di Assotan, fortemente sostenuta dal Presidente Andrea Fantozzi, si colloca in questo contesto, con l'obiettivo di colmare il vuoto normativo e culturale che circonda la tanatoprassi nel nostro Paese. Attraverso il loro corso di formazione, queste due autorevoli istituzioni mirano a formare professionisti altamente qualificati, in grado di applicare le tecniche di tanatoprassi per migliorare le condizioni igienico-sanitarie nei cimiteri e garantire un approccio più rispettoso e dignitoso alla gestione dei defunti.
Una formazione di eccellenza per risolvere un problema strutturale
Il corso di tanatoprassi promosso dall'I.N.I.T. e da Assotan è concepito per fornire una preparazione teorica e pratica di altissimo livello. I partecipanti apprendono:
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Principi fondamentali di igiene e sanità: per comprendere gli effetti della decomposizione sui corpi e sull'ambiente circostante.
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Tecniche avanzate di tanatoprassi: incluso l'utilizzo di prodotti conservanti sicuri e di strumenti innovativi per il trattamento dei defunti.
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Normative e regolamenti vigenti: per operare nel rispetto delle leggi italiane ed europee in materia funeraria e sanitaria.
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Aspetti etici e psicologici: per affrontare con sensibilità le esigenze delle famiglie dei defunti, garantendo un servizio rispettoso e professionale.
Un problema ignorato per decenni: la responsabilità del Ministero della Salute
Nonostante le evidenze ormai lampanti, il Ministero della Salute ha trascurato per anni la questione delle condizioni igieniche nei cimiteri italiani. La mancanza di interventi strutturali ha portato a una situazione di degrado che non riguarda solo i cimiteri delle grandi città, ma si estende anche ai piccoli centri urbani. Le perdite di liquidi cadaverici e i miasmi generati dalla decomposizione non trattata rappresentano un problema che impatta la qualità della vita dei cittadini e mette a rischio l'integrità dell'ambiente.
L'I.N.I.T. e Assotan, grazie alla leadership di Andrea Fantozzi, non si limitano a evidenziare queste criticità, ma da anni si impegnano attivamente per sensibilizzare le istituzioni e l'opinione pubblica sull'urgenza di adottare soluzioni adeguate. La tanatoprassi, grazie alla sua capacità di prevenire e contenere i fenomeni legati alla decomposizione, si presenta come una risposta concreta ed efficace a questo problema.
L'importanza di un approccio culturale e normativo
La diffusione della tanatoprassi in Italia richiede un cambiamento culturale significativo, oltre che un aggiornamento delle normative vigenti. In molti Paesi europei, come la Francia e il Regno Unito, la tanatoprassi è già una prassi consolidata, regolamentata da leggi precise che garantiscono standard elevati di igiene e sicurezza. L'Italia, invece, è ancora lontana dal raggiungere questi livelli, a causa di una mancanza di consapevolezza e di interesse politico verso il tema.
Il corso di formazione dell'I.N.I.T. e di Assotan, frutto degli sforzi instancabili di Andrea Fantozzi, rappresenta un passo fondamentale in questa direzione, formando una nuova generazione di professionisti capaci di promuovere e applicare la tanatoprassi come strumento per migliorare la gestione dei defunti e degli spazi cimiteriali.
La problematica delle condizioni igieniche nei cimiteri italiani non è più ignorabile. Per decenni, il degrado causato dalla decomposizione incontrollata è stato trascurato, con gravi conseguenze per l'ambiente e la salute pubblica. Grazie all'impegno dell'I.N.I.T. e di Assotan, guidati dal Presidente Andrea Fantozzi, la tanatoprassi sta finalmente emergendo come una soluzione concreta e sostenibile per affrontare questa crisi.
Attraverso il loro corso di formazione, queste due istituzioni stanno ponendo le basi per un cambiamento profondo, che richiede non solo competenze tecniche, ma anche una nuova consapevolezza culturale e una volontà politica di intervenire.
Il futuro dell'igiene pubblica nei cimiteri italiani dipende dalla capacità di adottare pratiche moderne ed efficaci come la tanatoprassi. Solo attraverso un approccio integrato, che combini formazione, sensibilizzazione e regolamentazione, sarà possibile garantire spazi cimiteriali più salubri, dignitosi e rispettosi delle esigenze della collettività.