L'Espansione delle Attività Funebri nel Mondo del Private Equity: Un Nuovo Capitolo nel Settore Funerario
Andrea Pastore 13/01/2024 0
*Il mercato delle attività funerarie, spesso sottovalutato e misconosciuto, sta attirando l'attenzione di investitori private equity in tutto il mondo. L'evoluzione delle tendenze culturali, demografiche e l'aumento della domanda di servizi di qualità stanno facendo emergere il settore come un campo di investimento attraente. Questo articolo esplora l'espansione delle attività funerarie attraverso l'occhio degli investitori private equity e le implicazioni di questa tendenza.*
**Il Contesto del Mercato:**
Negli ultimi anni, l'industria funeraria ha sperimentato una serie di cambiamenti significativi. La crescente nascita delle Case funerarie, la sempre piu accettazione delle cremazioni, i cambiamenti nelle preferenze culturali e una maggiore attenzione alla personalizzazione dei servizi funebri stanno ridefinendo il panorama del settore. Questi fattori stanno aprendo opportunità di investimento per gli operatori del private equity che cercano settori resilienti e in crescita.
**Dati di Mercato:**
A livello globale, il settore delle attività funerarie genera miliardi di euro di entrate ogni anno. La domanda di servizi funerari rimane costante, con un aumento significativo delle richieste di servizi personalizzati e soluzioni innovative. Investire in questo settore può essere redditizio, considerando la sua natura resiliente e la crescente richiesta di qualità e professionalità.
**Fattori Trainanti dell'Interesse Private Equity:**
1. **Stabilità del Settore:** Il settore funerario è noto per essere resistente alle fluttuazioni economiche. Indipendentemente dalle condizioni economiche generali, la domanda di servizi funerari rimane costante, rendendo questo settore attraente per gli investitori alla ricerca di stabilità.
2. **Crescente Domanda di Innovazione:** Con una clientela più informatizzata e orientata alla personalizzazione, c'è una crescente domanda di innovazione nel settore funerario. Gli investitori private equity possono sfruttare questa opportunità per introdurre tecnologie avanzate, servizi personalizzati e soluzioni digitali.
3. **Globalizzazione dell'Industria:** La tendenza all'espansione globale delle attività private equity sta raggiungendo anche il settore funerario. Le aziende stanno cercando di espandersi oltre i confini nazionali, creando opportunità di investimento per fondi che possono facilitare questa crescita.
**Casi di Successo:**
Uno dei casi più recenti che riflette questa tendenza è la fusione tra Altair e Funecap Groupe, che ha dato vita al più grande gruppo paneuropeo dei servizi funerari. Questa operazione dimostra l'interesse crescente degli investitori nel consolidare e espandere le attività nel settore.
**Sfide e Opportunità:**
Mentre l'interesse degli investitori private equity nel settore funerario è in aumento, ci sono anche sfide da considerare. La gestione sensibile delle questioni culturali e la necessità di mantenere un approccio etico nei confronti dei servizi offerti sono fattori critici.
**Conclusioni:**
L'espansione delle attività funerarie nel settore private equity indica una crescente consapevolezza delle opportunità di investimento in settori tradizionali ma in evoluzione. Gli investitori che sono disposti a navigare in un territorio spesso ignorato possono trovare nel settore funerario un'occasione unica di crescita e successo finanziario, mantenendo al contempo un impegno etico nei confronti delle comunità servite. Con una domanda costante e la ricerca di servizi innovativi, il settore funerario potrebbe essere destinato a diventare una delle prossime frontiere per gli investitori private equity.
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Nicolas Tiburzi 11/12/2023
A Pordenone il 15 Gennaio 2024 si svolgerà il Corso: Conservazione di base della salma con il Fluytan
Desidero condividere con voi un'opportunità eccitante che potrebbe essere di grande valore per voi che siete interesati alla tanatoprassi e sopratutto alla cura della salma.
L' Associazione Italiana Tanatoprassi ASSOTAN Sta offrendo un corso di formazione intitolato "La cura di base della salma con il Fluytan" progettato per potenziare le competenze e l'efficacia nel settore. Questo corso mira a fornire conoscenze approfondite, strumenti pratici e strategie chiave per affrontare le sfide emergenti e sviluppare ulteriormente le capacità su come eseguire una efficace cura di base della salma assicurando l’eliminazione della decomposizione per 2/3 giorni.
Ecco alcuni punti salienti del corso:
- Recuperatore della decomposizione : Il Fluytan è un fluido per la cura di base della salma che consente di eliminare la decomposizione all’istante. Il corso dimostra le varie applicazioni e le tecniche per ottenere vantaggiose soluzioni nella gestione della salma sotto tutti i punti di vista.
- Applicazione Topica: Le tecniche di applicazione topica che consentono la stabilizzazione della decomposizione della salma.
- Presentazione estetica: . Sarà facile ottenere ottime presentazioni dopo l’uso corretto del Fluytan sulla salma.
Il corso sarà condotto da esperti dell’Istituto Nazionale Italiano di Tanatoprassi, garantendo un approccio pratico e orientato ai risultati. Il corso della durata di un solo giorno si svolgerà presso i Servizi Funerari Funeral Home Prosdocimo il 15 Gennaio 2024. Offrono anche flessibilità riguardo alla tempistica e al formato del corso per adattarsi alle esigenze di tutti.
Se siete interessati a esplorare questa opportunità o desiderate ulteriori informazioni riguardo al corso, Telefonate al numero 392 18.18.118. o mail info@assotant.it saranno più che felici di organizzare una riunione o una chiamata per discutere in dettaglio come poter soddisfare le vostre esigenze di formazione esclusive per l'uso del Fluytan questo poderoso recuperatore della decomposizione.
Andrea Pastore 18/03/2022
Regolamentiamo la tanatoprassi
Ci troviamo di fronte ad una società, caratterizzata da una evoluzione socio culturale e da mutamenti in termini di valori e di consuetudini ad essa collegati, il comparto delle Onoranze Funebri non rimane fuori da questo processo che influenza il culto della morte: prolungare la veglia, avere un lutto in un luogo confortevole e personale e non di poca importanza è la possibilità di godere del buon aspetto del caro defunto nel caso di incidenti e lesioni fisiche.
Molti sono gli operatori che credono fortemente nella propria professionalità e in un codice deontologico, ciò porta alla consapevolezza dell’esigenza di adeguarsi agli elevati standard delle Nazioni più evolute che vedono, nello sviluppo di nuove figure professionali, quali gli Esperti in tanatoprassi, una grande opportunità di crescita, sia in termini economici che culturali.
Non è affatto sciocco considerare la Tanatoprassi un importante bagaglio culturale del futuro pur affondando le proprie radici storiche in epoche lontane, lo spiega il fatto che sia un'arte già radicata in molti paesi civili:
nel Nordamerica, con oltre il 95% dei corpi trattati, seguito dalla Gran Bretagna con oltre l'80% nelle grandi città e la Francia con una percentuale superiore al 40%.
Possiamo citare anche il Belgio, la Spagna, il Venezuela e, ben presto, anche altri paesi dell'America Latina, nei paesi scandinavi la tanatoprassi viene praticata con una percentuale superiore al 70%, ma con un procedimento diverso, che comporta obbligatoriamente l'autopsia, in alcuni paesi africani, sono diffuse altre forme di conservazione su oltre il 90% della popolazione.
Per quanto riguarda il resto dell'Europa, cresce la richiesta di formazione di Tanatoprattori in Germania, Svizzera e, anche, nei paesi dell'Est.
Nel nostro Paese, il primo ponte in tale direzione è stato gettato agli inizi degli anni novanta in Lazio, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Veneto, Toscana, Umbria, Campania, Abruzzo, Sardegna, Sicilia, Trentino Alto Adige ecc. questo grazie a ASSOTAN (Associazione Italiana di Tanatoprassi), e I.N.I.T. (Istituto Nazionale Italiano di Tanatoprassi). Oggi la tanatoprassi è in attesa di una regolamentazione Statale.
La Tanatoprassi, presenta i suoi vantaggi anche nell'ambito della medicina legale, infatti fermando la decomposizione della salma, si fissano i tessuti e le lesioni come in una preparazione istologica, agevolando le indagini.
In conclusione, possiamo dire che la tanatoprassi risponde a diverse esigenze, infatti, se da un lato assolve il bisogno umano di onorare il proprio defunto, dall’altro soddisfa un livello igienico completo ed efficace per il periodo della veglia funebre che può protrarsi anche per più giorni.
Sandra Bergamelli 18/08/2021
Autopsie pericolose: I cadaveri sono ancora pieni di virus
I malati di Covid-19 restano infettivi anche per un certo lasso di tempo dopo la morte.
Patologi e altri specialisti devono bardarsi di tutto punto e prendere precauzioni per non contrarre il virus.
Chiunque è contagioso prima di morire, lo è anche appena dopo il decesso». Parole di Aurel Perren, direttore dell'istituto di patologia all'Università di Berna. Quanto tempo lo rimanga e però tuttora uno dei tanti punti interrogativi attorno al Covid-19. Per questo motivo anche i patologi, per eseguire l'autopsia, devono bardarsi di tutto punto. «Indossiamo mascherine FFFP3, occhiali di sicurezza, guanti e tute protettive. Proprio come i dottori che eseguono i tamponi a potenziali malati in ospedale.
Le stesse precauzioni sulla sicurezza vengono prese anche dall'istituto di patologia a Basilea. Nell'ospedale universitario renano si è anche cambiato un po' il metodo per effettuare le autopsie. «Non estraiamo più gli organi dai cadaveri per esaminarli. L'osservazione, a eccezione per i polmoni, viene fatta nel corpo», precisa a 20 Minuten Alexander Tzankov, capo del dipartimento d'istopatologia e autopsia presso l'Università renana.
Questo metodo di autopsia "interno" ha lo scopo di limitare al minimo il contatto con i fluidi corporei e il sangue di un paziente infetto. «Queste secrezioni rappresentano per i patologi il maggior rischio d'infezione». Anche Tzankov non sa esattamente quanto questo virus resti in vita in un cadavere. Poi fa l'esempio dell'Epatite C: «L'agente patogeno che trasmette l'infezione inizia a indebolirsi dopo tre ore dalla morte e ha una carica virale pari a zero dopo 24 ore».
Il lavoro dei patologi basilesi è stato però ripagato e ha contribuito ad acquisire conoscenze importanti nella lotta al coronavirus. Il team condotto da Tzankov ha infatti dimostrato che tutte le dodici vittime di Covid-19 analizzate - due donne e 10 uomini tra i 56 e 96 anni - soffrivano d'ipertensione. Undici su dodici (unica eccezione una donna) erano ancora altamente infettivi quando è sopraggiunto il decesso. «I loro corpi erano ancora pieni di virus», conclude Tzankov.
Il cadavere di chi è morto per il Covid-19 resta contagioso?
Il corpo di chi è morto a causa del Covid-19 continua a trasportare e a diffondere il virus? Questa è una nuova (e inquietante) ipotesi sviluppata in un articolo pubblicato sulla rivista Journal of Forensic and Legal Medicine.
“occhi possibile porta d’ingresso”
Dalle osservazioni raccolte in questo studio, riportate anche su Maxi-Sciences.com, sembrerebbe che un medico forense e un’infermiera di Bangkok, in Thailandia, abbiano contratto la malattia da pazienti deceduti.
«È improbabile che i professionisti forensi possano entrare in contatto con pazienti infetti ma lo è molto meno entrare in contatto con campioni biologici e cadaveri», si legge nell’articolo, rimarcando che i due sono gli unici casi positivi tra il personale sanitario su 272 riscontrati nel Paese a partire dal 20 marzo.
In poche parole, secondo lo studio, la probabilità che il medico e l’infermiere abbiano contratto il Covid-19 al di fuori della struttura professionale è bassa e, quindi, lo scenario più probabile tra quelli considerati è che la contaminazione sia avvenuta a causa delle secrezioni provenienti da un corpo contaminato dal Covid-19.
Allerta dai medici inglesi sul Covid-19, emersa complicanza nei bambini
«Un cadavere potrebbe essere contagioso almeno per ore, persino per giorni», ha detto il dr. Otto Yang, professore di medicina, microbiologia, immunologia e genetica molecolare presso la David Geffen School of Medicine (Stati Uniti) sul sito specializzato Live Science. «Il virus potrebbe essere ancora presente nelle secrezioni respiratorie e potrebbe potenzialmente riprodursi in cellule che non sono ancora morte nei polmoni», ha spiegato.
Anche in Francia, inoltre, un paziente morto da cinque giorni ha mostrato ancora segni della malattia, come rivelato da Le Parisien l’11 aprile scorso. «Questo non significa necessariamente che sia ancora attivo» ha affermato il professor Lorin de la Grandmaison, direttore del servizio di anatomia patologica e medicina legale presso l’ospedale Raymond-Poincaré di Garches (Hauts-de-Seine) .
In assenza di una sufficiente esperienza medica con questa nuova malattia, sarà necessario attendere nuovi studi e nuovi dati per avere certezze sulla trasmissione del virus post mortem. Nel frattempo, si raccomanda ai professionisti forensi di indossare i dispositivi di protezione (tute, guanti, occhiali, maschera).