L'Importanza della Veglia Funebre e la Significativa Durata di Più Giorni

Nicolas Tiburzi 08/02/2024 0

La veglia funebre è un rito antico che ha attraversato le epoche e le culture come una forma di rispetto e commemorazione per i defunti. Questo momento di condivisione e riflessione assume un'importanza significativa nelle comunità di tutto il mondo, poiché offre un'occasione per onorare la vita del defunto, confortare i familiari e permettere alla comunità di unirsi nel dolore e nel supporto reciproco.

 

**L'Essenza della Veglia Funebre: Un Momento di Commemorazione e Condivisione**

 

La veglia funebre è più di un semplice rituale. È un momento carico di significato, in cui familiari, amici e membri della comunità si riuniscono per commemorare la vita del defunto e condividere il dolore della perdita. Questo momento di condivisione offre un'opportunità preziosa per esprimere sentimenti di amore, gratitudine e rispetto verso il defunto e per confortare coloro che sono stati toccati dalla sua vita.

 

**Perché la Durata della Veglia Funebre è Importante**

 

La durata della veglia funebre svolge un ruolo cruciale nel processo di lutto e guarigione. Mentre alcune veglie possono durare solo poche ore, altre possono estendersi per giorni, e in alcune culture persino settimane. Questa prolungata durata può sembrare insolita per coloro che non sono familiari con le tradizioni culturali specifiche, ma porta con sé una serie di vantaggi che contribuiscono al processo di lutto e guarigione.

 

**1. Tempo per il Ricordo e la Riflessione**

 

Una veglia funebre prolungata offre agli individui e alle comunità più tempo per ricordare e riflettere sulla vita del defunto. Durante questo periodo esteso, i partecipanti hanno l'opportunità di condividere storie, ricordi e momenti significativi con altri, creando un legame più profondo con il defunto e con coloro che li circondano.

 

**2. Supporto Emotivo Continuo**

 

Il periodo prolungato di una veglia funebre consente un flusso costante di supporto emotivo per i familiari e gli amici del defunto. Mentre il dolore può manifestarsi in modi diversi e in momenti diversi per ciascun individuo, la presenza continua di altri offre un sostegno prezioso e una fonte di conforto nel corso dei giorni di lutto.

 

**3. Accettazione Progressiva della Perdita**

 

La veglia funebre prolungata può contribuire alla progressiva accettazione della perdita. Durante questo periodo, i partecipanti hanno il tempo di elaborare le loro emozioni, affrontare il dolore e iniziare il processo di guarigione interiore. Questo periodo prolungato offre un ambiente sicuro e solidale in cui il lutto può essere esplorato e compreso.

 

**4. Rafforzamento dei Legami Familiari**

 

La condivisione di esperienze e sentimenti durante una veglia funebre più lunga può rafforzare i legami familiari. La condivisione delle responsabilità organizzative e la partecipazione a rituali di lutto possono creare un senso di unità tra i familiari, contribuendo alla guarigione collettiva e alla costruzione di ricordi condivisi.

 

**Conclusione: Il Potere della Veglia Funebre Prolungata**

 

In conclusione, la veglia funebre è un momento di straordinaria importanza per onorare i defunti, confortare i vivi e rinforzare i legami comunitari. La sua durata prolungata offre un ambiente di supporto continuo, riflessione e guarigione che facilita il processo di lutto e consente alle persone di condividere il peso della perdita insieme. In un mondo in cui il tempo sembra scorrere sempre più veloce, la veglia funebre prolungata rappresenta un prezioso momento di pausa e di connessione umana, dimostrando che il valore del ricordo e della commemorazione rimane intatto nel tessuto stesso delle nostre vite.

 

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Julie Carpentieri 17/09/2020

Tanatoprassi: parlano i fatti

Ci sono delle cose, delle tecniche o delle discipline che esistono nei fatti prima di essere codificati. Qualche decennio fa non c’era nessuna norma che disciplinava l’uso dei computer eppure i computer esistevano e nessuno poteva dubitare della loro reale esistenza. Così è della tanatoprassi. Quando la Chiesa la richiede per il proprio pontefice, quando un’università ne sancisce l’apprendimento con un diploma, quando alcune disposizioni regionali la regolamentano, chiedersi se esiste o meno in Italia è stare fuori dalla realtà.

E’ proprio perché esiste che va disciplinata. E’ una materia che ha molteplici risvolti e implicazioni di tipo sociale, morale e anche legale dato il suo crescente utilizzo nel campo della medicina legale, dove in alcuni casi particolari può risultare addirittura determinante.

E’ una materia troppo importante per essere lasciata al dilettantismo e all’improvvisazione. Siamo stati i primi a portare la tanatoprassi in Italia dopo averla studiata in Francia, conseguendo un regolare diploma, ma vogliamo che la tanatoprassi sia di tutti e per tutti e che sia tutelata contro facili speculazioni.

L’obiettivo di TAN è quindi di documentare e informare allargando l’orizzonte al di fuori dei nostri confini non solo geografici ma anche e soprattutto conoscitivi.

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Barbara Ruscitti 24/09/2024

L'Importanza della Conservazione delle Salme per i Trasporti Aerei, Marittimi e su Strada

Il trasporto di salme rappresenta un momento delicato e solenne, soprattutto quando il viaggio deve attraversare lunghe distanze, come nel caso dei trasporti aerei, marittimi o su strada. Questo processo non riguarda solo il trasferimento fisico, ma deve tenere conto di una serie di aspetti sanitari, legali e logistici. Tra questi, uno dei fattori più cruciali è la corretta conservazione delle salme, un passaggio essenziale per preservare la dignità del defunto e garantire la sicurezza di tutte le persone coinvolte nel trasporto.

1. Conservazione delle salme: una necessità sanitaria

La conservazione delle salme è fondamentale per motivi sanitari. Quando un corpo viene trasportato su lunghe distanze, specialmente in condizioni di temperature variabili, c’è il rischio di decomposizione accelerata, con conseguente proliferazione di batteri e cattivi odori. La conservazione della salma mediante refrigerazione o, in alcuni casi, mediante trattamenti chimici come l’imbalsamazione, serve a rallentare questo processo naturale, mantenendo il corpo in condizioni adeguate fino al suo arrivo a destinazione.

2. Regolamentazioni internazionali e requisiti legali

Ogni paese adotta regolamentazioni precise riguardo alla conservazione e al trasporto delle salme, con standard internazionali che si applicano soprattutto nel contesto di trasporti aerei o marittimi. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e le autorità nazionali di controllo sanitario, come l’International Air Transport Association (IATA) per i trasporti aerei, stabiliscono linee guida per garantire che le salme siano adeguatamente conservate, sigillate in casse ermetiche e accompagnate da tutta la documentazione necessaria, come il certificato di morte e il permesso di trasporto internazionale.

3. Trasporto aereo: sfide e protocolli di sicurezza

Il trasporto aereo delle salme presenta sfide particolari. L’altitudine e le pressioni atmosferiche cambiano durante il volo, e il tempo di viaggio può essere particolarmente lungo, specialmente nei voli intercontinentali. Per questi motivi, le compagnie aeree richiedono che la salma venga preparata in modo speciale, spesso con imbalsamazione obbligatoria, per evitare problemi legati alla decomposizione. Le salme devono essere collocate in bare a tenuta stagna, che garantiscono la sicurezza dei passeggeri e del personale dell’aereo.

Inoltre, esistono regolamentazioni rigorose riguardo alla documentazione richiesta. Prima del decollo, il vettore aereo deve verificare che siano state ottenute tutte le autorizzazioni per il trasporto internazionale di resti umani e che il corpo sia imballato in modo conforme agli standard di sicurezza.

4. Trasporto marittimo: conservazione prolungata e logistica complessa

Il trasporto via mare richiede una preparazione altrettanto meticolosa, ma le sfide sono differenti. Le navi spesso impiegano giorni o settimane per raggiungere la loro destinazione, il che rende fondamentale l’uso di celle frigorifere per mantenere le salme in condizioni idonee per periodi prolungati. Molte navi sono dotate di strutture speciali per la conservazione delle salme, che possono mantenere il corpo a basse temperature per evitare la decomposizione.

Le lunghe distanze e i tempi di viaggio prolungati richiedono una gestione estremamente attenta della catena del freddo. Inoltre, come nel trasporto aereo, la documentazione è essenziale, e il rispetto delle norme internazionali e nazionali sulla gestione delle salme deve essere rigorosamente seguito.

5. Trasporto su strada: la soluzione più comune per brevi distanze

Il trasporto su strada è spesso utilizzato per trasferire salme su distanze più brevi, ad esempio tra ospedali, case funerarie e cimiteri, o per portare la salma dall’aeroporto o dal porto alla destinazione finale. Anche in questo caso, la conservazione è fondamentale, soprattutto se il viaggio dura più di poche ore. I veicoli funebri sono solitamente equipaggiati con sistemi di refrigerazione per mantenere la salma in condizioni adeguate, anche se per periodi di tempo più brevi rispetto al trasporto aereo o marittimo.

Per i trasporti su strada all'interno del paese, le normative possono variare, ma solitamente richiedono la verifica delle condizioni igieniche del veicolo e della bara in cui è contenuta la salma, assicurando così un trasferimento sicuro e rispettoso.

6. La dignità del defunto e il rispetto per le famiglie

Oltre agli aspetti sanitari e legali, la conservazione delle salme è importante anche per motivi etici. Le famiglie vogliono che i resti dei propri cari siano trattati con il massimo rispetto durante il viaggio, indipendentemente dal mezzo di trasporto utilizzato. Garantire che la salma arrivi in buone condizioni è un segno di rispetto per il defunto e per i suoi cari, che spesso devono affrontare già momenti di grande dolore e difficoltà organizzative.

Conclusione

La conservazione delle salme per i trasporti aerei, marittimi e su strada rappresenta un aspetto cruciale e complesso di un processo che richiede attenzione, competenza e rispetto per le norme sanitarie e legali. La capacità di trasportare salme in modo sicuro e dignitoso non solo risponde a esigenze igieniche, ma è anche un dovere verso le famiglie che affidano alle autorità il trasferimento dei propri cari. Rispettare le normative e garantire che il corpo sia adeguatamente conservato lungo il viaggio è essenziale per proteggere la salute pubblica e preservare la dignità umana.

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Andrea Pastore 13/06/2021

La Tanatoprassi nei trasporti delle salme in Italia e all’estero

Il problema del trasporto sicuro delle salme  sia che avvenga all'interno della stessa Regione o tra luoghi diversi, per esempio da una regione ad un’altra, o da uno Stato ad un altro è oggetto di particolare attenzione perché se non eseguito correttamente può comportare notevoli disagi e rischi per gli operatori  e per tutti gli addetti al trasporto.

 

 

Per i trasporti internazionali delle salme diversi Consolati e sempre piu compagnie aeree  pretendono che tutti i trasporti di cadaveri devono garantire la massima garanzia sotto il profilo igienico sanitario e richiedono che venga eseguita una cura di conservazione sull’intero corpo del defunto, il tutto dovrà essere accompagnato dai relativi documenti che vanno riposti in una busta impermeabile di plastica che va collocata all'interno del sacco che avvolge la cassa. 

 

Oggi l’unico trattamento conservativo,  specificamente contemplato dall’attuale Regolamento di polizia mortuaria è l’iniezione nell’addome del cadavere di 500 c.c. di formalina,  ma in prospettiva dell’attesa riforma che introdurrà, anche in Italia, nuovi  interventi  di conservazione come la tanatoprassi che già oggi viene praticata ottenendo regolari autorizzazioni dalle Autorità Sanitarie Territoriali dai tanatoprattori dell’I.N.I.T. Istituto Nazionale Italiano di Tanatoprassi in tutto il territorio nazionale si stanno garantendo trasporti nazionale ed internazionali nel totale rispetto delle norme igienico sanitarie.

Riguardo la formalina un vasto fronte, composto da esperti ed addetti ai lavori, si mostra apertamente contro l’uso della formaldeide per i trattamenti conservativi disposti dai regolamenti sanitari, soprattutto riguardo la salvaguardia degli operatori che si occupano della conservazione ma anche gli addetti al trasporto delle salme.

Guardiamo la normativa  in questione, prima affrontare l’argomento in questione.

L’art. 32 del vigente regolamento di polizia mortuaria prescrive alcuni comportamenti igienici, da osservarsi nel trasporto dei cadaveri.

Nei mesi primaverili o estivi, infatti, sino ai primi giorni dell’autunno, quando il rischio di giornate calde è ancora presente, per le salme destinate al trasporto da comune ad altro comune, oppure in partenza verso l’estero o, ancora, provenienti da un paese straniero, le norme nazionali di polizia mortuaria impongono di praticare sul cadavere l’iniezione antiputrefattiva , che altro non è che l’introduzione nelle cavità addominali di 500 c.c. di formalina, dopo che sia trascorso il periodo d’osservazione e non vi sia più dubbio alcuno sull’accertamento di morte effettiva (Art. 8 DPR n. 285/1990).

Tale trattamento antiputrefattivo sarà eseguito anche in caso la destinazione finale del feretro sia raggiunta dopo 24 ore di tempo, oppure quando siano già trascorse 48 ore dal decesso, prima del trasferimento dello stesso nel cimitero.

E’utile far notare che l’iniezione antiputrefattiva iniettata solo nell’addome agisce solo in quella parte e tutto il resto del corpo prosegue la sua fisiologica decomposizione. Da notare che nel regolamento: l’articolo 30, dedicato interamente alle modalità in cui il trasporto funebre debba esser svolto precisa, come la doppia cassa (cofano di legno con vasca zincata, chiusa con saldatura a tenuta stagna per il trasporto da comune a comune sia da ritenersi obbligatoria solo per i tragitti che superino i 100 Kilometri.

Nell’ipotesi di un trasporto funebre che si svolga, in un giorno di caldo estivo, verso una meta, distante meno di 100 kilometri, il rivestimento zincato della cassa non sarebbe dunque necessario ed i gas della decomposizione,  accellerata dalle alte temperature, verrebbero contrastati solo dall’azione di una cura di conservazione dell’intero corpo ossia una cura di tanatoprassi..

Chiediamoci  quale potrebbe esser la conseguenza se le cure di conservazione delle salme  non venissero praticate.

Una regola assai conosciuta in ambito medico-legale istituisce una precisa relazione tra ambiente esterno e processi degenerativi della materia organica.

Secondo quest’equazione l’esposizione di un cadavere agli agenti atmosferici, in una sola ora d’estate, corrisponde all’abbandono dello stesso all’aggressione ossidativa dell’aria e dei suoi batteri nell’arco di un’intera settimana in inverno.

Non è quindi sbagliato immaginare che, nel tempo necessario a percorrere i 100 Km scarsi fissati dalla legge, potrebbe già essere iniziata la fase della decomposizione cadaverica enfisematosa, con la conseguente produzione di una notevole quantità di gas e liquidi.

Quando venisse a mancare la cura di tanatoprassi nei trasporti oltre i 100 km  i processi putrefattivi potrebbero soprattutto d’estate compromettere la ermeticità,  che la lamiera zincata, per definizione impermeabile a liquidi e gas, potrebbe garantire, i nauseabondi composti liquidi e gas, sprigionati dal cadavere, sarebbero completamente liberi di fuoriuscire dalla cassa e diffondersi nell’ambiente circostante con grave pregiudizio per l’incolumità stessa degli addetti ai lavori e per i dolenti.

Sulla base di queste informazioni, da più parti nel mondo sanitario, si auspica il divieto di praticare l’iniezione antiputrefattiva classica, proprio perché le cure di tanatoprassi,  sarebbero in grado di risolvere il problema e arrestare per diverso tempo i processi putrefattivi della salma, assicurando condizioni di massima igiene durante il trasporto della salma , la veglia funebre e la celebrazione delle esequie.

Riguardo all’uso del prodotto da utilizzare la formalina è ormai bandita da molti paesi nel mondo per la sua tossicità e pericolosità sia per gli operatori che per le famiglie e l’ambiente. In tutti i trattamenti rivolti alla conservazione della salma oggi gli operatori del settore cercano nuovi prodotti per sostituire la formalina e lavorare senza rischi per la salute.

Oggi in Italia grazie al brevetto Europeo Fluytan (www.fluytan.it) un affidabile fluido di conservazione, gli operatori del settore riescono a garantire conservazioni delle salme per i trasporti internazionali anche per oltre 60 giorni. Sono numerose le testimonianze di interventi eseguiti con il Fluytan con risultati a dir poco fenomenali. Eppure nei paesi anglosassoni ed anche in Francia, dove risiedono le più prestigiose scuole di tanatoprassi,  gli addetti ai lavori  di questa disciplina continuano a consigliare l’uso di una soluzione, anche se molto annacquata, di formalina da iniettare nei vasi sanguigni dei cadaveri .

In occasione di trasporto salma internazionale la cura di tanatoprassi potrebbe esser ingiunta, in quanto diversi stati (il Canada, Australia, Inghilterra, e altri) per accogliere il rimpatrio di un cadavere pretendono che lo stesso sia stato sottoposto ad attenti trattamenti conservativi.

Proviamo ad immaginare un’ipotesi molto realistica..

Nel mese di luglio, con temperature oltre i 30 gradi centigradi, un’impresa è incaricata di un trasporto funebre di notevole distanza, anche se rimane, in ogni caso, entro i confini nazionali.

Se sulla salma non viene eseguita una corretta cura di tanatoprassi o, per motivi ideologici, o semplicemente economici, la famiglia non la richiede, gli addetti al trasporto dovranno rassegnarsi alla poco piacevole idea di viaggiare magari per un’intera giornata, in compagnia di un feretro, già, dopo poche ore dal suo confezionamento, fradicio di liquami e rigonfio di maleodoranti vapori cadaverici se il viaggio e su terra. Al contrario se il viaggio e via aereo sorgono molti dubbi sul fatto che quella salma sia accettata a bordo.

Si deve poi valutare il rischio, sempre presente, nonostante l’azione della valvola depuratrice, di un’improvvisa rottura della lamiera zincata con relativa perdita di liquidi organici fuori della vasca metallica cosa che accade molto frequentemente nel periodo estivo.

Inoltre se lo zinco è a diretto contato con la salma e non sono stati applicati materassini assorbenti o polveri super-assorbenti occorrono anche reggette  oppure, in alternativa, altro sistema idoneo a neutralizzare i gas e i liquidi causati dalla decomposizione.

Con la pratica della tanatoprassi i trasporti nazionali e internazionali delle salme sono garantiti sotto ogni profilo igienico sanitario eliminando tutti i processi di decomposizione per più settimane.

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